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Riccardo Noury

Riccardo Noury è dal 2003 il portavoce di Amnesty International Italia, organizzazione per la difesa dei diritti umani di cui fa parte dal 1980. Ha scritto “Non sopportiamo la tortura” (Rizzoli Libri Illustrati, 2001), “Poesie da Guantánamo” (2007), “La testa altrove” (Infinito Edizioni, 2020), “La stessa lotta, la stessa ragione” (People Pub, 2020) e “Molla chi boia. La lenta fine della pena di morte negli Usa” (Infinito Edizioni, 2022). È coautore di “Un errore capitale” (Edizioni Cultura della pace, 1998) e “Srebrenica. La giustizia negata” (Infinito Edizioni, 2015). Ha curato “I dimenticati. Coloro che non sono ripartiti dopo la pandemia” (Infinito Edizioni, 2020) e “Le donne di Minsk” (Infinito Edizioni, 2021). Dal 2003 è responsabile dell'edizione italiana del Rapporto annuale di Amnesty International. Scrive, attraverso i suoi blog, su Corriere della Sera, Fatto quotidiano, Focus on Africa, Articolo 21 e Pressenza. Collabora col quotidiano "Domani".

Turchia, la Corte europea chiede il rilascio immediato di Osman Kavala

Il 10 dicembre 2019 la Corte europea dei diritti umani ha stabilito che Osman Kavala, uno dei principali esponenti della società civile turca, è sottoposto a detenzione arbitraria da oltre due anni e dev’essere rilasciato immediatamente. Fondatore dell’organizzazione non governativa Anadolu…

Filippine, importante decisione: le aziende inquinanti risponderanno della violazione dei diritti umani

Quarantasette tra le principali imprese dell’inquinante settore fossile delle Filippine potranno essere chiamate a rispondere di fronte a un giudice della violazione dei diritti dei cittadini causata dal cambiamento climatico. Lo ha deciso il 9 dicembre la Commissione filippina dei…

Slovacchia, il Parlamento respinge una proposta di legge contro i diritti delle donne

Ventiquattro no, 40 astensioni e 59 si. Ma ne occorrevano 76 perché il 5 dicembre il Parlamento della Slovacchia approvasse una proposta di legge che avrebbe obbligato le donne intenzionate ad abortire a vedere tramite ecografia un’immagine dell’embrione o del…

Honduras, mezzo secolo di carcere per gli assassini di Berta Cáceres. Ora i mandanti

Il 3 dicembre un tribunale dell’Honduras ha condannato a 50 anni di carcere gli assassini dell’attivista per l’ambiente Berta Cáceres, uccisa nel 2016 per aver guidato la campagna contro l’Agua Zarca, un devastante progetto di diga idroelettrica che avrebbe inondato…

Rilasciato dopo 19 mesi esponente della società civile del Niger

Il 20 novembre la corte d’appello di Zinder, nel Niger meridionale, ha ordinato il rilascio di Sadat Illiya Dan Malam, coordinatore del Movimento patriottico per i cittadini, un’organizzazione della società civile locale. Sadat Illiya Dan Malam era stato arrestato il…

Francia, guida alpina prosciolta dall’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione illegale

Il 21 novembre Pierre Mumber è stato assolto dalla corte d’appello di Grenoble dall’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione illegale, dopo che in primo grado era stato condannato a tre mesi di carcere con pena sospesa. Pierre Mumber è una guida alpina…

Usa, assolto per la seconda volta volontario che aiutò due migranti

La solidarietà non è un reato: lo ha stabilito, il 20 novembre, un tribunale federale dell’Arizona, Usa. Dopo il “nulla di fatto” del 2 luglio, quando la giuria non aveva raggiunto l’unanimità sul verdetto, nel secondo processo Scott Warren è…

Bentornato in libertà, Behrouz!

Behrouz Boochani, lo scrittore e giornalista curdo iraniano trattenuto per oltre sei anni sull’isola di Manus a causa delle politiche australiane in tema di asilo e immigrazione, è atterrato il 14 novembre in Nuova Zelanda, invitato da Amnesty International e…

Filippine, accordato l’asilo all’ex concorrente iraniana di Miss Intercontinental

L’incubo per Bahareh Zarebahari, la richiedente asilo iraniana trattenuta per oltre tre settimane nell’area transiti dell’aeroporto di Manila, la capitale delle Filippine, pare cessato. Il 6 novembre il dipartimento della Giustizia filippino ha reso noto di aver accolto la richiesta…

Corte penale internazionale, 30 anni di carcere a ex capo di un gruppo armato congolese

Il 7 novembre la Corte penale internazionale ha condannato a 30 anni di carcere Bosco Ntaganda, l’ex capo di un gruppo ribelle della Repubblica Democratica del Congo, tristemente noto come “Terminator”. Si tratta della sentenza più dura emessa finora dal…

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