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Riccardo Noury

Riccardo Noury è dal 2003 il portavoce di Amnesty International Italia, organizzazione per la difesa dei diritti umani di cui fa parte dal 1980. Ha scritto “Non sopportiamo la tortura” (Rizzoli Libri Illustrati, 2001), “Poesie da Guantánamo” (2007), “La testa altrove” (Infinito Edizioni, 2020), “La stessa lotta, la stessa ragione” (People Pub, 2020) e “Molla chi boia. La lenta fine della pena di morte negli Usa” (Infinito Edizioni, 2022). È coautore di “Un errore capitale” (Edizioni Cultura della pace, 1998) e “Srebrenica. La giustizia negata” (Infinito Edizioni, 2015). Ha curato “I dimenticati. Coloro che non sono ripartiti dopo la pandemia” (Infinito Edizioni, 2020) e “Le donne di Minsk” (Infinito Edizioni, 2021). Dal 2003 è responsabile dell'edizione italiana del Rapporto annuale di Amnesty International. Scrive, attraverso i suoi blog, su Corriere della Sera, Fatto quotidiano, Focus on Africa, Articolo 21 e Pressenza. Collabora col quotidiano "Domani".

Scarcerato difensore dei diritti umani del Kuwait fermato per un post su X

“Si racconta, e Allah lo sa meglio di chiunque altro, che un sovrano volesse formare un governo. Così gli presentarono una persona onorevole del suo Paese. Chiese chi fosse. Gli risposero che era una brava persona. Lui rispose. ‘No, così…

Egitto, torna in libertà l’attivista condannato per una maglietta contro la tortura

Mahmoud Hussein, l’attivista egiziano che durante una protesta pacifica aveva indossato una maglietta con la scritta “Per una nazione senza la tortura”, è tornato in libertà. Era stato condannato a tre anni di carcere il 26 giugno, proprio nella Giornata…

Yemen, quando l’umanità resiste anche nella devastazione della guerra

Il 1° agosto una grande folla si era radunata fuori da una prigione di Aden, capitale provvisoria del governo riconosciuto dalla comunità internazionale. Il motivo? L’esecuzione di una condanna a morte. Hussein Harhara aveva letteralmente la corda al collo. Il…

Per grazia del re in Marocco tornano in libertà tre giornalisti scomodi

Taoufik Bouachrine  Omar Radi (nella foto) e  Soulaiman Raissouni, tre dei più noti giornalisti indipendenti del Marocco, sono tornati in libertà il 29 luglio a seguito di una grazia reale, alla vigilia del venticinquesimo anniversario dell’ascesa al trono di re…

Corea del Sud, la Corte Suprema: stessa copertura sanitaria per le coppie omosessuali

Il 18 luglio la Corte Suprema della Corea del Sud ha respinto un ricorso del governo affermando che le coppie omosessuali hanno gli stessi diritti, in termini di copertura sanitaria, di quelle eterosessuali. Pertanto, la Corte ha ordinato al Sistema…

Cina, torna in libertà un noto avvocato per i diritti umani

L’8 luglio 2024 è stato scarcerato l’avvocato cinese per i diritti umani Chang Weiping, noto per il suo impegno in favore di persone discriminate in base all’orientamento sessuale o all’identità di genere. Amnesty International lo aveva dichiarato “prigioniero di coscienza”.…

Negata la libertà a Leonard Peltier, ora necessaria la grazia del presidente Biden

A seguito di un’udienza iniziata il 10 giugno, la Commissione federale statunitense per la libertà vigilata ha respinto la richiesta presentata da Leonard Peltier, prigioniero nativo-americano di quasi 80 anni, in carcere da poco meno di mezzo secolo. Una decisione…

Texas, riconosciuto innocente dopo quasi 50 anni dalla condanna e 20 di braccio della morte

Ci sono voluti quattro processi nel corso di 20 anni e un tardivo riconoscimento, arrivato solo il 19 giugno 2024, da parte della Corte d’Appello dello Stato del Texas, perché Kerry Max Cook venisse finalmente riconosciuto innocente. Durante il primo…

Thailandia, il Parlamento approva il matrimonio egualitario

Il 18 giugno il Senato ha approvato ad ampia maggioranza la legge sul matrimonio egualitario, già votata dalla Camera dei rappresentanti il 27 marzo. La legge riconosce alle coppie Lgbtqia+ gli stessi diritti di quelle eterosessuali in materia di matrimonio,…

Kirghizistan, assoluzione piena per 22 imputati di “disordini di massa”

Con un esito inaspettato, le 22 persone imputate di “disordini di massa” nel processo noto come “il caso Kempid Abad” sono state assolte per non aver commesso il fatto. La pubblica accusa aveva chiesto condanne a oltre 20 anni di…

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