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Peacelink Telematica per la Pace

Peacelink un'associazione di volontariato nata su rete telematica; promuove dal 1991 la cultura della solidarietà e dei diritti umani, l'educazione alla pace, la cooperazione internazionale, il ripudio del razzismo e della mafia, la difesa dell'ambiente e della legalità. http://www.peacelink.it

Sindaco chiama sindaco… alla Perugia-Assisi

Un gruppo particolarmente ampio e significativo di sindaci (Milano, Napoli, Cagliari, Vicenza, Bari e Torino) e presidenti di provincia e di regione (Toscana, Puglia e Umbria) ha deciso di inviare una “Lettera aperta” a tutti i colleghi per invitarli a partecipare alla prossima Marcia Perugia-Assisi del 25 settembre coinvolgendo i cittadini, i giovani e le scuole.

La Top Ten dei Falsi Miti sulla Guerra in Libia

PaeaceLink traduce e pubblica sul suo sito le analisi di Maximilian Forte è professore associato al dipartimento di Sociologia e Antropologia alla Concordia University di Montreal, Canada.
Una dettagliata analisi delle dieci bugie più grosse sulle quali le potenze occidentali, con la complicità dei media, hanno costruito la “necessità” dell’intervento in Libia.

Diossina in mare a Taranto, le analisi confermano l’allarme di PeaceLink

Sette mesi fa vennero presentati i dati delle analisi di laboratorio compiute su frutti di mare raccolti dal fondale del primo seno del Mar Piccolo.

Recentemente Fabio Matacchiera è intervenuto sull’emergenza diossina in mare rompendo un silenzio che si era imposto da gennaio. Anche io, con lui, interrompo il mio silenzio e dichiaro che i fatti ci danno ragione.

Afghanistan: dieci anni di guerra bastano!

A dieci anni dall’11 settembre, una delegazione della Tavola della pace e dell’associazione americana dei familiari delle vittime dell’11 settembre Peaceful Tomorrows è andata a Kabul raccogliendo un punto di vista inedito: quello dei familiari delle vittime della guerra e del terrorismo e quello della società civile afgana.

Associazione per la Pace e “Un ponte per” chiedono la fine delle violenze in Siria

Ieri abbiamo assistito a una nuova giornata di manifestazioni in Siria. La repressione delle proteste si e’ intensificata dall’inizio di agosto e ormai ogni venerdì si contano molte uccisioni di attivisti, alcuni dei quali sono vittime di spedizioni punitive come è accaduto ad Ali Ferzat, il celebre vignettista a cui sono state spezzate le mani.

Tagliare le spese militari

Padre Alex Zanotelli, missionario cristiano da sempre impegnato nel sociale e nella lotta per la pace, lancia un nuovo appello: di fornte alla pretesa crisi finanziaria invece di continuare a pescare nelle tasche dei cittadini tagliamo l’enorme bilancio militare; un’azione degna di un paese che ha nella sua Costituzione il ripudio della guerra.

Val di Susa, quando lo Stato viola la legge

Lo scontro non è fra manifestanti a volto coperto e poliziotti, ma fra volontà popolare e lobby economiche.
La Convenzione di Aarhus (recepita con legge 108/2001) non consente di fare scelte ambientali senza il consenso dei cittadini. Eppure le scelte vitali sono prese spesso escludendo le popolazioni. Non si possono usare due pesi e due misure nel condannare la violenza.

La lotta per un futuro libero dal nucleare è una lotta internazionale

In Italia, il 12 e 13 giugno, la popolazione voterà contemporaneamente in quattro referendum: uno che permetterà ai magistrati di procedere con le loro indagini contro il Primo Ministro, il secondo e il terzo che hanno come obiettivo mantenere l’acqua pubblica anziché privata e il quarto che riguarda il ritorno a un programma di energia nucleare in Italia.

Libia, un caso da manuale di informazione manipolata.

Ecco dodici cose che Berlusconi, Larussa e Bersani non vi dicono.

Perché questi bombardamenti violano il diritto internazionale.

PeaceLink sta raccogliendo con il vostro aiuto le verità scomode di una guerra che contrasta con la risoluzione n. 1973 dell’Onu. Inviate i vostri contributi e suggerimenti a info@peacelink.it

Bombardamenti italiani in Libia: nuovo strappo alla Costituzione

Grave è l’appoggio di Napolitano, Berlusconi e PD a un’operazione che viola sia la risoluzione dell’ONU sia l’articolo 11 della Costituzione Italiana.

Il 25 aprile Berlusconi non ha partecipato alle commemorazioni della Resistenza, ma ha proclamato che occorreva passare dai sorvoli ai bombardamenti italiani in Libia.

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