Nativo di Foggia, classe 1973, si è laureto con il filosofo Gianni Vattimo in filosofia
teoretica nel 2001, all'università di Torino, con una tesi intitolata Essere, potere e fare. Tra Hegel,
Nietzsche e Sartre. Ha in seguito conseguito un master in educazione civica (Asti, 2011), con una tesi sui
rapporti tra educazione ed economia, in un master diretto dal filosofo Maurizio Viroli, e un dottorato in
scienze dell’educazione (Lyon 2018), sotto la direzione del pedagogista francese Philippe Meirieu,
discutendo una tesi sull’opera di Danilo Dolci nel quadro della formazione della Prima Repubblica e del
contesto sociale, politico e culturale di quegli anni: Éducation et politique chez Danilo Dolci. Étude su rle
projet politico-pédagogique de Danilo Dolci dans la formation de la démocratie italienne. Autore di tre
libri e pubblicazioni diverse (in italiano e in francese), ha una personalità polivalente, fotografo, contadino,
quotidianamente immerso in un lavoro di ricerca e approfondimento intellettuale e manuale, attivo nella
cooperazione e nell'attività politica e sociale di base nelle terre del sud. Nell'ultimo ventennio ha lavorato
soprattutto a contatto con minori e immigrati, ma è stato anche molto attivo nelle politiche di
partecipazione urbana per la riconversione di strutture pubbliche abbandonate in centri utili per la
popolazione. Il suo nome è legato all'Operazione Scurpiddu (2007-2010), una strategia di intervento
sociale sulle problematiche dei minori nei Quartieri Settecenteschi di Foggia, un vasta periferia centrale,
storica, caratterizzata da gravi problemi di emergenza abitativa. L’idea iniziale, nell'arco di qualche anno,
dopo la costruzione di una rete “socio-istituzionale” e la promozione di innumerevoli iniziative di
animazione e mediazione sociale e culturale, ha condotto alla riqualificazione di una vecchia palestra in
disuso da circa tre lustri, una struttura di epoca fascista che attualmente accoglie un centro anti-violenza
per la donna. Il suo impegno si è rivolto anche alla condizione dei braccianti immigrati nelle
campagne del foggiano, oltre che verso la situazione di uno dei centri maggiormente toccati dai disagi
socio-economici di queste terre, Borgo Mezzanone.