La conferenza sul clima di Madrid, come abbiamo visto, si è chiusa con zero risultati, ennesima farsa degli umani a spese del pianeta e dei loro simili. Lo abbiamo sempre detto: queste conferenze non servono a nulla, se non ad aumentare ancora di più i gas serra a causa degli spostamenti di chi, pagato a peso d’oro dai contribuenti, si fa un bel viaggio e poi se ne torna a casa.
Di sicuro in questi appuntamenti c’è anche una minoranza di persone motivate, ma se non si hanno risultati e si rimanda all’infinito, allora piuttosto si facciano conferenze via skype così da diminuire le emissioni provocate per organizzare queste kermesse ammantate di ufficialità.
Oppure alle prossime conferenze sul clima, i delegati ci vadano in barca a vela, in treno, in monopattino, in bicicletta. Le facciano presso uno qualsiasi dei centri per le tecnologie alternative come il Centre for Alternative Technology che da “solo” 45 anni mostra chiaramente e praticamente le strada percorribile da tutti per evitare la catastrofe climatica. I partecipanti mangino solo biologico, locale, almeno vegetariano, non alberghino in hotel di lusso energivori e pieni di sprechi. Diano prima loro l’esempio! Fino a quando non lo faranno, la loro credibilità è zero e difatti lo dimostrano costantemente non prendendo alcun impegno concreto.
L’ipocrisia e la nullità dei cosiddetti decisori è ancora più scandalosa se paragonata ad una situazione che si aggrava sempre di più e invece di agire urgentemente, continuano a tergiversare. Ma del resto perché dovrebbero cambiare la situazione se la gran parte di loro sono dei maggiordomi a servizio di multinazionali e banche che non hanno alcuna intenzione di mollare l’osso dei vari business che hanno?
Inutile sperare in soluzioni dall’alto, il misero flop della conferenza di Madrid ne è purtroppo l’ulteriore esempio; bisogna quindi agire direttamente, non c’è altra strada. Anche gli accorati proclami di Greta Thunberg, bellissimi e sensati, cadono costantemente nel vuoto, così come le oceaniche manifestazioni di giovani. E quando gli interlocutori non ascoltano e non si hanno risultati concreti, è opportuno cambiare strategia e interlocutori.
Quindi ribadiamo che bisogna levare la terra sotto i piedi a chi ci sta portando alla rovina. Bisogna quanto prima e massicciamente spostare tutti i soldi dalle banche tradizionali (che sono le fondamenta e l’impalcatura del sistema insostenibile) e metterli in banche etiche, Mag (cooperative finanziarie etiche regionali di mutua autogestione) o eventualmente anche in banche cooperative che si occupino di iniziative ambientali a livello locale. Dopodiché, presentare una miriade di progetti a sfondo ambientale che utilizzino quei fondi con obiettivi virtuosi.
Basterebbero questi gesti semplici, alla portata di tutti, per frenare il meccanismo distruttivo e per costruire il vero mondo nuovo. Agiamo ora, non aspettiamo più niente e nessuno, tantomeno la prossima ennesima fallimentare conferenza sul clima, perché già ora è tardi.