Il Direttore Generale della FAO Qu Dongyu ha affermato che la cooperazione internazionale e le tecnologie innovative e rispettose del clima sono fondamentali per affrontare le perdite e gli sprechi alimentari a livello globale, che ammontano a oltre 1,3 miliardi di tonnellate all’anno.
Il Direttore Generale si è rivolto al segmento ad alto livello della 31a Riunione delle Parti nel corso del Protocollo di Montreal sulle sostanze che impoveriscono lo strato di ozono, che si è svolto oggi presso la sede della FAO a Roma.
All’evento sono intervenuti inoltre il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato della Santa Sede, Inger Anderson, Direttore Esecutivo del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP) e il Ministro dell’Ambiente italiano Sergio Costa.
“Il Protocollo di Montreal non è solo uno straordinario accordo sull’ambiente che ha contribuito al recupero dello strato di ozono e alla lotta contro il cambiamento climatico”, ha dichiarato il Direttore Generale della FAO. “È anche di grande importanza per la tutela della filiera alimentare”.
Qu ha sottolineato che il Protocollo è un eccellente esempio di cooperazione multilaterale, in quanto favorisce la collaborazione tra i vari attori internazionali, regionali e locali di governi, settore privato, scienziati e società civile.
Circa un terzo di tutto il cibo prodotto per il consumo alimentare in tutto il mondo va perso o sprecato. Le perdite alimentari avvengono principalmente nei paesi in via di sviluppo, dove 821 milioni di persone soffrono ancora di malnutrizione cronica, e hanno effetti anche sul cambiamento climatico.
“Le perdite e gli sprechi alimentari contribuiscono al cambiamento climatico generando quasi l’8% delle emissioni di gas serra annuali a livello globale”, ha detto Qu. “Non solo sono nocive per l’ambiente, ma anche per i proventi degli agricoltori”.
La FAO sta lavorando con un ampio ventaglio di parti interessate e partner per gestire il problema delle perdite e degli sprechi alimentari: l’evento di oggi ha dato l’opportunità ai partecipanti di analizzare soluzioni sostenibili a tutela dello strato di ozono, in linea con il Protocollo di Montreal e il relativo emendamento di Kigali.
Il Direttore Generale ha dichiarato che l’inquinamento da plastica, generato in parte dalle attività agricole, è l’altra grande sfida che il mondo deve affrontare oggi.
“È necessaria una maggiore attenzione nella gestione dell’uso di materie plastiche nella catena del valore del settore agricolo, in particolare nel confezionamento dei prodotti alimentari e nella catena del freddo”, ha aggiunto Qu. “Intendiamo collaborare con tutti i partner per affrontare il problema dell’inquinamento da plastica nel settore agricolo e in quello alimentare”. Qu ha affermato che sono necessarie nuove tecnologie e approcci innovativi, basati su un nuovo modello operativo.
“Dobbiamo incrementare la produttività e l’efficacia basate sull’innovazione e sulla corretta gestione, promuovendo inoltre l’agricoltura digitale” ha proseguito il Direttore Generale.