Sono gli attivisti della rete ‘Energie in Movimento’: con le maschere di Zingaretti, Minniti e Orfini hanno criticato l’ambiguità del partito.
“Sono passati esattamente due mesi dal giuramento del Governo Conte Bis e le leggi sicurezza pensate, scritte e fortemente volute dall’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini, sono ancora in vigore nonostante la discontinuità che questo governo si era auto-attribuito. La loro abolizione non può essere più rimandata, chiediamo che vengano cancellate subito“. Questa la denuncia delle attiviste e degli attivisti della rete ‘Energie in Movimento’ che questa mattina hanno effettuato un blitz davanti alla sede del Partito Democratico, in via del Nazareno.
Tre tra i principali esponenti del Pd, il segretario Nicola Zingaretti, Matteo Orfini e Marco Minniti, sono stati rappresentati ognuno da una coppia di attivisti recanti sul volto la loro maschera. Nella rappresentazione messa in atto, spiegano gli attivisti, le due facce dello stesso esponente riportavano dichiarazioni totalmente contrastanti sullo stesso tema, dichiarazioni realmente rilasciate. Ad esempio una di Orfini del 22 settembre 2017 con cui diceva “Con Minniti norme sull’immigrazione più giuste” ed una più recente: “Minniti sui migranti ha sdoganato la destra”. Oppure una di Minniti dell’8 febbraio 2018 con cui diceva: “Accordo con Libia? Patrimonio dell’Italia” e quella del 19 ottobre scorso quando diceva: “È il momento di svuotare i centri di accoglienza libici”. Infine una di Zingaretti del 12 luglio 2019 quando diceva “La legge Bossi-Fini va abrogata”, ed una del 5 ottobre con cui affermava: “Il decreto rimpatri? L’idea mi sembra buona”.
“Abbiamo voluto mettere in evidenza l’inaccettabile ambiguità e l’ipocrisia del Pd e dei suoi esponenti sul tema della sicurezza e delle migrazioni- scrivono gli attivisti- La doppia faccia rappresenta la natura cerchiobottista degli esponenti del Pd, che da una parte rivendicano di essere l’unico argine all’avanzata della repressione sovranista di Salvini, dall’altro né condividono l’impostazione punitiva e securitaria. Essere al Governo e mantenere intatto il sistema repressivo messo in piedi da Salvini con le leggi sicurezza, vuol dire esserne coinvolti. Non basta fare proclami, è tempo di agire: è ora che il Pd si tolga la maschera”. “E’ bene fare chiarezza- continuano gli attivisti e le attiviste- le due criticità espresse da Mattarella al momento della firma del secondo decreto sicurezza, non possono tracciare un perimetro di riforma. Non si può pensare, infatti, che diminuire le multe alle navi delle Ong che salvano vite nel Mediterraneo sia una conquista, o che prevedere una gradazione nell’ammenda per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale sia il risultato a cui auspicare. Le leggi a nome Salvini vanno abolite in toto“.
‘Energie in Movimento’ chiede infine che vengano abolite anche le leggi su sicurezza e immigrazione di epoca Minniti-Orlando. “Ulteriore prova dell’ipocrisia del Partito Democratico- concludono gli attivisti- è il rinnovo del Memorandum di accordi Italia-Libia avvenuto il 2 novembre, che garantisce e avvalla l’operato di autorità libiche nei confronti dei migranti, nonostante queste autorità siano state più volte condannate da organismi internazionali per violenze, maltrattamenti, abusi di ogni tipo che avvengono quotidianamente nei centri di detenzione sotto il loro controllo”.