Agli automobilisti
intolleranti non appena si è immerso nel traffico cittadino che in più occasioni hanno messo a
repentaglio la sua incolumità (nonostante il contrassegno di portatore di handicap ben visibile
sul mezzo), si sono aggiunti gli ostacoli di tipo fisico, scale, percorsi accidentati, che ne hanno
impedito la circolazione in scooter ma anche la deambulazione a piedi, tanto da costringerlo
a trascorrere gran parte del tempo in albergo, dove peraltro, a causa di un guasto all’aria
condizionata, si è anche buscato un raffreddore.
Che Parigi non fosse handycap friendly rispetto ad altre realtà francesi di assoluta
efficienza da lui visitate in precedenza, come Marsiglia, Tolosa, Poitiers, Bordeaux, è stato da
subito evidente, come confermato anche dal vice presidente dell’Associazione dei Paralizzati
di Francia Pascale Ribes, il quale, in un incontro nella sede parigina dell’organizzazione alla
presenza di alcune realtà associative che operano nel sociale, ha elencato le problematiche
che i disabili a Parigi devono affrontare quotidianamente, principalmente di tipo architettonico,
che non permettono di condurre una vita all’insegna della normalità.
Nonostante i solleciti da parte dello staff dello stesso Rosenwirth come pure da parte
del Consolato d’Italia, il Comune di Parigi ha preso tempo in merito alle numerose richieste
di ricevere il biker triestino, assicurando che avrebbe trasmesso la richiesta a questo e
quell’ufficio, ma di fatto rendendosi irreperibile.
A completare la serie di esperienze negative nella capitale, la negata visita alla tour
Eiffel, simbolo della città. Per i disabili infatti, anche con parziale mobilità, il monumento,
pur essendo dotato di ascensori che portano fino in cima, per “motivi di sicurezza”, come
spiegano i responsabili, è accessibile solo fino al secondo piano, ovvero la sola base della
struttura. Per i disabili inoltre non sono previsti particolari percorsi agevolati per evitare le ore
di coda sotto il sole cocente. “Un’inaccettabile discriminazione – secondo Rosenwirth – che
viola ogno principio di uguaglianza e solidarietà”.
Domani il biker sarà ricevuto al Consolato d’Italia dal Console Generale Luca Maestripieri,
al quale manifesterà le sue perplessità in merito alle barriere di ogni natura riscontrate
a Parigi. Al Console verrà chiesto di apporre una firma sulla Convenzione ONU per i
diritti delle persone con disabilità, quale impegno simbolico ad aderire alla campagna
dell’iniziativa “Viaggiare per un Sogno: Oltre le Barriere”, il viaggio intrapreso attraverso
l’Europa da Pietro Rosenwirth per promuovere i diritti dei disabili.
Nonostante l’esperienza parigina, giunto ormai a metà del percorso, Rosenwirth ha
potuto trarre un primo bilancio, decisamente positivo, sulle esperienze raccolte finora in Italia,
Spagna e Francia.
Al termine dell’incontro con il Console Maestripieri, Rosenwirth proseguirà
la traversata on the road per Bruxelles, dove è atteso nei giorni successivi dall’Assessorato alle Politiche Sociali e da numerose associazioni.