A mezzanotte e un minuto del 22 ottobre 2019 l’aborto è diventato legale in Irlanda del Nord. Questa importante riforma è stata resa possibile dall’assenza di un governo nord-irlandese, che perdura dall’inizio del 2017 e ha consentito al Parlamento di Londra di legiferare direttamente, tra l’altro rendendo legali anche i matrimoni tra persone dello stesso sesso.
L’aborto non sarà così più regolamentato dagli articoli 58 e 59 della Legge sui reati contro la persona del 1861 e le indagini in corso saranno chiuse, compresa quella nei confronti di una madre che rischiava di finire in carcere per aver acquistato online pillole abortive per la figlia 15enne.
In particolare, diventerà legale abortire quando la gravidanza sia il risultato di stupro o di incesto e in caso di gravi o letali malformazioni del feto, circostanze che prima erano vietate.
La fine del divieto d’aborto, un retaggio dell’era vittoriana, porrà dunque termine a decenni di viaggi della sofferenza: si ritiene che dal 1970 circa 60.000 donne residenti nell’Irlanda del Nord siano state costrette a recarsi in Inghilterra, dove l’aborto è legale dal 1967, per interrompere la gravidanza.