Con le sue 5.276 città di 153 diversi paesi e regioni, Mayors for Peace rappresenta la più estesa rete di governi locali tesi a proteggere le città dalla piaga della guerra e della distruzione di massa.

Dopo un incontro con i [membri esecutivi](http://www.mayorsforpeace.org/english/membercity/executive.html), il presidente di Mayors for Peace si unisce al gruppo di personalità di rilievo, tra cui otto premi Nobel per la pace (1), che chiedono ai governi di tutto il mondo di impegnarsi seriamente sul finora trascurato problema della pace e del disarmo e di concordare un piano globale per il disarmo, a favore di uno sviluppo sostenibile in occasione della conferenza Rio+20. L’Appello Rio+20 è un’iniziativa di INES (International Network of Engineers and Scientists), International Peace Bureau, Foreign Policy in Focus, World Future Council.

In collaborazione con Viva Rio, la più grande ONG in Brasile, verrà esposto un [carro-armato a grandezza naturale fatto di pane e comestibile](http://www.worldfuturecouncil.org/5430.html) per attirare l’attenzione e ricordare al mondo che la lotta contro povertà, fame e malnutrizione può essere effettivamente finanziata riorientando il danaro utilizzato per le forze militari. L’anno scorso nel mondo sono stati spesi 1.700 miliardi di dollari nel settore militare, mentre stando alla Banca Mondiale basterebbe il 5% di questa somma per raggiungere l’MDG (Millenium Development Goals/Obiettivi di sviluppo per il millennio)(2). Come ha dichiarato il segretario generale dell’ONU Ban Ki Moon: “Il mondo è iper-armato e la pace è sottofinanziata”.

I firmatari dell’appello chiedono che i fondi che così si libererebbero siano utilizzati per programmi sociali, economici ed ecologici in tutti i paesi. A partire dal 2013, le spese militari dovrebbero essere tagliate in modo sostanzioso, e cioè di un minimo del 10% per anno.

Jean Paul Nanfack, vice sindaco di Fongo Tongo (Camerun) e portavoce di Mayors for Peace Africa, ha dichiarato: *”E’ un fatto storico, e giunge al momento giusto, che i Sindaci per la Pace aggiungano finalmente la propria voce nel dibattito sullo sviluppo sostenibile. Come sindaci africani, sappiamo benissimo che il disarmo è condizione per uno sviluppo sostenibile. In media ogni tre secondi e mezzo una persona muore per fame: un vero crimine, mentre si sprecano miliardi per le spese militari. I nostri leader alla conferenza Rio+20 devono affrontare questa questione”.*

Già il 21 marzo l’ufficio esecutivo del FLACMA (Federazione Latinoamericana delle città, municipalità e associazioni dei governi locali), riunito a Santiago del Cile, aveva approvato una mozione che chiedeva ai nostri governanti di “riconoscere durante Rio+20 che il disarmo è condizione per lo sviluppo; coordinare un piano globale per il disarmo con l’obiettivo di raggiungere quanto proposto con l’MDGs; trovare i fondi necessari per le urgenze dei governi locali e dei loro cittadini”. FLACMA è l’emanazione regionale dell’organizzazione mondiale degli enti locali denominata CGLU (Città e Governi Locali Uniti).

Durante il suo incontro annuale, la USCM (Conferenza dei Sindaci USA) ha approvato due risoluzioni per “muovere il denaro”. Una chiede al Presidente e al Congresso degli Stati Uniti di *”porre fine alle guerre in Iraq e Afghanistan nel più breve tempo strategicamente possibile e riportare quei dollari di guerra a casa per far fronte alle necessità vitali, promuovere la creazione di posti di lavoro, ricostruire le nostre infrastrutture, aiutare i governi municipali e quelli statali, ridurre il debito federale e sviluppare una nuova economia basata sull’energia rinnovabile e sostenibile”*. L’altra fa appello al Congresso affinché metta fine al finanziamento della modernizzazione delle armi nucleari e dei relativi sistemi, si riducano drasticamente le spese per i programmi nucleari, riportandole ben al di sotto dei livelli della Guerra Fredda, e dirottando questi fondi verso le necessità urgenti delle città. Mentre la persistente crisi economica costringe sindaci e città a sempre più forti tagli in servizi pubblici essenziali, solo nel 2011 gli Stati Uniti hanno speso 711 miliardi nel settore militare, il 40% del totale mondiale e il doppio dei 14 paesi che seguono in classifica, tra cui la Cina, la Russia, sei alleati NATO e tre tra i maggiori alleati non appartenenti alla NATO. (L’USCM è l’associazione nazionale delle città con oltre 30.000 abitanti).

Anche i privati cittadini possono firmare a supporto dell’appello Rio+20 attraverso Avaaz.
[Qui per firmare](http://www.avaaz.org/en/petition/SD_for_SD/?cBoscdb). Vi incoraggiamo a diffondere l’appello, anche pubblicando l’avviso di Avaaz sulla vostra pagina Facebook.

**Note**

(1) L’appello Rio+20 sta richiamando l’appoggio di numerose personalità, tra cui i premi Nobel per la Pace Shirin Ebadi (2003 – Iran); l’arcivescovo Desmund Tutu (1984 – Sud Africa); Adolfo Peres Esquivel (1980 – Argentina); Dr. Oscar Arias (1987 – Costa Rica); Jose Ramos Horta (1996 – Timor Est); Prof. John Hume (1998 – Irlanda del Nord); Dr. Mairead Corrigan Maguire (1976 – Irlanda del Nord); Rigoberta Menchu Tum (1992 – Guatemala) and Jody Williams (1997 – USA).

(2) Il riferimento all’MDG indicato dalla Banca Mondiale è stato fatto in un comunicato stampa del 17 aprile 2012 dall’alto commissario delle Nazioni Unite per il disarmo [Angela Kane][United Nations Office for Disarmament Affairs](http://www.un.org/News/Press/docs/2012/dc3344.doc.htm)

(3) [FLACMA demands Rio+20 global plan for disarmament to achieve MDGs](http://www.2020visioncampaign.org/en/home/artikel/40fb96b40a/flacma-demands-global-plan-for-disar.html)
Direttore Internazionale per lo sviluppo e
Assessore esecutivo dell Fondazione Hiroshima per la Cultura della pace

Sindaci per la Pace, Campagna Visione 2020
RJ, Brasil

Traduzione dall’inglese di Giuseppina Vecchia