Sono arrivate in pullman da tutta Europa e dalle maggiori capitali mondiali, per rivendicare maggiori diritti e parità i genere: le relatrici di “Voices of faith” hanno le idee molto chiare.
Si è svolto il 3 ottobre alla Biblioteca Vallicelliana di Roma, l’appuntamento italiano del movimento mondiale di suore e di religiose, che intende lottare per veder riconosciuti diritti e rappresentanza delle donne consacrate, sia nella gerarchia ecclesiastica che nei processi decisionali, come ad esempio il Sinodo che si terrà tra qualche giorno, che ha come oggetto il futuro della Chiesa cattolica in Amazzonia.
“Non ascoltarci significa non ascoltare la metà della Chiesa”, è stato uno degli slogan della giornata di lavori. La Madre Superiora Irene Gassmann, in un interessante intervento nel panel dedicato alle limitazioni imposte alle religiose rispetto al ministero sacerdotale, si è confrontata col vescovo di Basilea, chiedendo che le suore vengano autorizzate ad amministrare i sacramenti, nei casi urgenti e improrogabili. La Gassmann, una delle fondatrici di Voices of Faith, ha portato alla luce la questione di genere nella Chiesa utilizzando la preghiera: ogni giovedì, le suore di tutto il mondo pregano per l’apertura del clero ai diritti delle donne, nonostante gli ostacoli che spesso vengono posti sul loro cammino di rivendicazione.
Ai lavori era presente anche Doris Wagner, ex suora e vittima di stupro da parte di padre Hermann Geisser, ecclesiastico della Congregazione per la Dottrina della Fede. “ La cosa che mi ha ferito di più è stato l’abuso psicologico” mi ha detto durante una pausa dei lavori. “ Sono entrata in convento a 19 anni, e fin da subito mi è stato proibito di avere contatti coi miei genitori o con i miei amici, in quanto, a detta di padre Geisser, solo così, nella solitudine, avrei raggiunto la vicinanza spirituale a Dio. Nel convento vigevano l’obbedienza totale e l’umiltà, che non ci permettevano di discutere le sue decisioni; a lungo andare questo stato di cose mi ha portato ad uno stato di sudditanza psicologica attraverso la quale è stato più facile per Geisser abusare di me. Dato il mio stato di torpore psicologico, non ricordo neanche quante volte egli mi abbia violentata: so solo che è stato messo tutto a tacere, e che anzi lui è stato assolto.”
Infatti, attraverso un comunicato, la Segnatura Apostolica ha dichiarato : “ È stato costituito un Collegio composto da cinque membri del Supremo Tribunale stesso, che, riunitosi il 15 maggio 2018, ha emanato il decreto di assoluzione dell’imputato, non risultando provata con la dovuta certezza morale , dopo un accurato esame della vicenda, la configurazione dell’asserito grave delitto ”,
“ Le mie consorelle non hanno reagito alla mia richiesta di punizione per padre Geisser “, ha continuato Doris Wagner. “ Non so neanche se anche loro abbiano subito abusi: la cosa certa è che non mi hanno difeso né supportato ”.
Doris ha abbandonato l’ordine nel 2011. Ora fa parte di Voices of Faith e si batte con le altre sia contro la violenza sulle suore, di cui non si hanno dati né si conoscono le modalità, le conseguenze e le vittime, sia per una maggiore presenza femminile a livello gerarchico nella Chiesa cattolica.