E’ giunta l’ora di puntare il dito sul ruolo criminale delle potenze che, come la Francia per mezzo della voce di Juppé, e gli Stati Uniti con quella di Clinton, portano avanti un’intensa campagna mediatica e politica per destabilizzare la Siria, sottometterla a severe sanzioni con pretesti umanitari – d’accordo con giornalisti e ONG irresponsabili – quando il problema è altrove.
Ci sono combattenti – appartenenti a gruppi d’origine straniera conosciuti per la vicinanza con Al-Qaida – che hanno messo in atto in città e villaggi una guerra d’usura contro il Governo Assad fatta di attentati terroristici e assassinii; alcuni di questi combattenti sono stati recentemente catturati in Siria.
Ciò conferma la versione delle autorità siriane: da notare che l’opposizione armata, inopinatamente chiamata Armata Siriana Libera (ASL), è in gran parte composta da mercenari provenienti da vari paesi, in particolare arabi.
Allora l’ASL, al di là di quel che dicono i giornalisti allineati, è un’organizzazione criminale; una creazione delle potenze della NATO. I loro combattenti hanno commesso atti di barbarie, ucciso migliaia di soldati e poliziotti, oltre ai civili. Il gruppo Front Al Nousra (il cui nome significa “fronte di appoggio al popolo della Siria) è un’emanazione delle nebulosa di Al-Qaida che, bisogna ricordarlo, è stata sostenuta e finanziata dalla CIA nella guerra contro i sovietici in Afghanistan negli anni ‘80. Il Front al Nousra ha rivendicato gli attentati di Alep e Damasco.
Le immagini diffuse dalla televisione siriana [il video, citato nel blog dell’autrice, è stato rimosso da You Tube, non sappiamo per quale motivo, N.d.T.] mostrano attraverso quale percorso tre giovani, catturati dalle forze di sicurezza, sono arrivati ad arruolarsi nell’ASL. Raccontano di aver combattuto prima in Libia con i ribelli sostenuti dalla NATO.
Si comprende che, quando sono stati arruolati, erano senza lavoro e senza soldi. Prede facili per gli agenti del reclutamento che agiscono nelle moschee e che li manipolano a fini strategici e li portano progressivamente a partecipare a guerre più grandi di loro. Ieri contro la Libia, oggi la Siria, il Libano, l’Iran.
Sono giovani, appena usciti dall’adolescenza. Che sapevano della guerra sporca in cui li hanno disgraziatamente immischiati. Che sapevano delle strategie di propaganda a Parigi, Londra, Washington, mirate a colpire, distruggere paesi che, come la Siria, non si sottomettono ai loro dettami?
Sono molto giovani. E già stritolati.
Fahed Abdel Karim Saleh al-Freites, 22 anni, originairio di Bengasi, Libie, ha combattuto con la NATO in Libia. Reclutato da una organizzazione di Al-Qaeda è entrato illegalmente in Siria via Turchia, per raggiungere gruppi dell’Armata siriana libera.
Oussama Mukhtar Hazli, 22 anni, tunisino, ha anche lui combattuto in Libia, è arrivato il Siria via Turchia per incontrare un gruppo legato a Al-Qaeda e i combattenti dell’Armata Libera
Majdi Ben al-Ayachi al-Iyari, 32 anni, tunisino, ha seguito la stessa strada. Dice di aver incontrato in Turchia e in Siria altra gente venuta dalla Tunisia.
Traduzione dell’équipe traduttori di Pressenza