Il mondo dell’occupazione marittima, della logistica portuale e della cantieristica inizia a porre quesiti decisivi per il futuro del settore, secondo linee sostenibili ed ecologiche. Decarbonizzazione, digitalizzazione, sensorizzazione e monitoraggio costituiscono i temi più significativi per l’obiettivo della sostenibilità globale anche nell’ambito specifico dei porti, della navigazione, dei trasporti e della logistica. Il rapporto sul Carbon Footprint del Sistema Portuale dell’Alto Tirreno ha avviato analisi e ricerche tese ad implementare politiche sostenibili nella fascia dell’alto Tirreno. L’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale è stata una delle prime Port Authority in Italia a mappare in modo esaustivo le principali emissioni di carbonio prodotte dai porti di sua competenza (principalmente Livorno, Piombino e Portoferraio), presentando i risultati di un anno di indagini. Come recentemente riportato dal magazine “ PortNews ”, tale risultati hanno evidenziato che “ l’anidride carbonica rappresenta oltre il 97% di tutti gli inquinanti atmosferici prodotti. Circa il 56% di tutta la CO2 (83.000 tonnellate) è stata emessa direttamente dalle navi durante i movimenti portuali, il 37% deriva dalle attività industriali svolte nelle aree portuali, mentre il restante 7% è composto da emissioni indirette derivanti dal consumo di energia elettrica prodotta da zone esterne a quelle portuali ”. In 12 mesi sono state prese in esame le principali tipologie di navi, quelle caratterizzate da un elevato numero di arrivi, da prolungati tempi di sosta e da una elevata potenza installata. Complessivamente sono arrivate 5663 unità tra portacontainer, navi da crociera, traghetti, car-carrier e Ro-Ro.
Come è stato evidenziato dalle ricerche, localizzate nell’alto Tirreno, le strategie per la sostenibilità dei sistemi portuali non possono prescindere dall’innovazione che, integrando le competenze operative dei settori produttivi, con le conoscenze delle Università e dei Centri di Ricerca, costituisce il motore di ogni settore economico moderno, il vero collante per coniugare l’efficacia e l’efficienza dei processi con la loro sostenibilità.
L’obiettivo è giungere alla creazione di una Rete di porti a basse emissioni di carbonio nella regione , modiche e progetti tesi allo sviluppo di soluzioni infrastrutturali, organizzative e gestionali che favoriscano un sistema di trasporto più ecologico, sicuro ed efficiente. Il lavoro di ricerca ha capitalizzato le migliori esperienze europee, attraverso un’ estesa revisione delle pratiche più innovative attualmente esistenti.
L’Italia, inserita nel disegno geopolitico della “ Via della Seta ”, sta attraversando un momento importante per l’economia portuale con spunti di riforma in corso di attuazione grazie ad una governance attenta ed ad una legislazione di dettaglio auspicabile nel breve periodo. La sostenibilità logistica nei porti deve fare fronte ai principali punti di criticità dei nostri scali quali deficit di interconnessione, ovvero una capacità intermodale ridotta sia nei porti sia negli interporti con reti stradali e ferroviarie inadeguate, tempi di gestione della nave e del suo carico piuttosto lunghi nelle fasi di attracco imbarco e sbarco