Il G7 di Biarritz è stato segnato da un’ingiustificabile repressione della libertà di assemblea e di movimento: 100 persone sono state arrestate, a molte altre è stato impedito di protestare pacificamente e solo di due manifestazioni è stato autorizzato lo svolgimento.

Sin dall’inizio, era chiaro che le autorità francesi avevano adottato un piano per limitare la libertà di movimento e di riunione, grazie alla presenza sul posto di oltre 13.000 unità delle forze di polizia“, ha dichiarato Marco Perolini, ricercatore di Amnesty International sulla Francia. “Centinaia di persone sono state bloccate per ore senza alcuna ragione e persino prima che avviassero le loro manifestazioni pacifiche. Questa è una cosa scandalosa, mentre è amaramente ironico constatare che sono state impedite manifestazioni proprio su temi – come l’uguaglianza di genere e la crisi climatica – che la società civile aveva contribuito a porre al centro di lavori del G7“, ha aggiunto Perolini.

LIMITAZIONI ALLA LIBERTÀ DI MANIFESTAZIONE

Misure di sicurezza eccezionali sono state poste in essere a Bayonne (distante otto chilometri da Biarritz) e nella città sede del G7, allo scopo di impedire alle persone di radunarsi per esercitare il loro diritto alla libertà di manifestazione.

A Bayonne, il pomeriggio di sabato 24 agosto, le autorità hanno schierato centinaia di agenti di polizia ed eretto barriere alte quattro metri su tutti e quattro i ponti cittadini, dividendo la città in due.

Gli osservatori di Amnesty International sono stati fermati e perquisiti sei volte in due ore, sulla base di un’ordinanza di sicurezza in base alla quale chiunque avrebbe potuto essere fermato e perquisito.

Alcune centinaia di manifestantigiornalistiosservatori e persino abitanti di Bayonne sono rimasti bloccati per circa cinque ore e hanno potuto muoversi solo nella tarda serata.

Domenica 25 la polizia ha bloccato per oltre due ore una cinquantina di manifestanti pacifici che avevano cercato di radunarsi in un parcheggio a Bidart, a otto chilometri da Biarritz, ben al di fuori dell’area in cui i capi di stato e di governo del G7 si stavano riunendo. Tra le persone fermate, anche gli osservatori di Amnesty International. Quando questi hanno chiesto spiegazioni ai dirigenti di polizia, è stato risposto loro che il fermo aveva l’obiettivo di controllare l’identità dei manifestanti, anche se a nessuno è stato chiesto di esibire i documenti.

UN CENTINAIO DI ARRESTI

Nonostante il fatto che nei tre giorni del G7 siano stati registrati pochissimi episodi di violenza, tra il 23 e il 25 agosto sono state arrestate circa 100 persone, una settantina delle quali poste in detenzione preventiva. Tra queste, anche tre osservatrici della Lega francese dei diritti umani in quanto indossavano materiale protettivo. Sono state rilasciate al termine del G7.

A causa delle forti misure di sicurezza e dell’arresto di uno di loro, gli organizzatori del “contro-summit” sono stati costretti ad annullare diverse proteste pacifiche programmate per il 25 agosto. L’unica iniziativa di quelle in programma si è svolta sabato 24 agosto a Hendaye, a oltre 30 chilometri da Biarritz.