La nave Open Arms è da sei giorni in acque internazionali con a bordo 121 migranti salvati nel Mediterraneo, tra cui diversi bambini, compresi due gemelli di appena nove mesi, minori non accompagnati, donne e uomini fuggiti dai lager libici. “Se la situazione a bordo si farà grave entreremo in acque italiane“, ha annunciato oggi il fondatore della Ong spagnola Oscar Camps.
“Abbiamo presentato un ricorso al Tribunale per i Minori e alla Procura minorile di Palermo affinché i minori a bordo vengano fatti sbarcare e vengano nominati dei tutori per quelli non accompagnati. Questo prevedono art 6 e 11 della Convenzione dell’Aia. Noi rispettiamo la legge” ha aggiunto Riccardo Gatti, presidente di Open Arms Italia.
Salvini ha reagito con l’abituale misto di arroganza e malafede, ribadendo che le acque italiane sono chiuse per la nave della Ong e insistendo che “avrebbe avuto tutto il tempo di raggiungere la Spagna.” Come se non sapesse che il governo spagnolo ha purtroppo seguito il suo esempio, negando alla Open Arms l’autorizzazione a svolgere attività di ricerca e soccorso in mare e minacciando multe salatissime, ha ignorato le offerte di accogliere i migranti arrivate dalle città di Valencia e Barcellona, dalla Comunità Autonoma dell’Estremadura e dal governo basco e non ha avviato alcuna procedura per coinvolgere gli altri Stati europei nella ricollocazione dei naufraghi.
Da Lampedusa, davanti alla quale incrocia da giorni la nave umanitaria, il Forum Lampedusa Solidale ricorda che “il nome dell’isola deriva probabilmente dal latino “lampas” ossia fiaccola, a testimonianza dell’antico uso degli abitanti di segnalare con dei fuochi la giusta rotta ai naviganti. La storia dell’isola in cui viviamo ci spinge oggi ad accendere una #lanterna che possa indicare la rotta, mettendo in luce il diritto di queste persone a un trattamento e a un futuro dignitoso. A fianco delle persone a bordo di Open Arms e nel rispetto della Costituzione Italiana ci impegniamo a tenere accesa questa fiamma ogni notte fin quando tutte non saranno fatte scendere a terra in un porto sicuro. Invitiamo chiunque voglia partecipare all’iniziativa a raggiungerci dalle ore 22.00 in poi sul sagrato della parrocchia di San Gerlando”.