La notte tra il 30 e il 31 luglio sconosciuti hanno scritto minacce di morte con lo spray sugli ingressi degli uffici di Tel Aviv di Amnesty International e di Assaf, un’organizzazione che assiste i migranti e i rifugiati.
Contemporaneamente, una scatola contenente minacce di morte e un topo morto veniva lasciata all’ingresso del Centro Elifelet per le attività dei minori rifugiati.
“Questi atti deplorevoli e vandalici sono diretti contro le organizzazioni della società civile che si occupano di diritti umani. Le autorità israeliane devono condannarli pubblicamente e comunicare in modo esplicito che ulteriori azioni del genere non saranno tollerate“, ha dichiarato Philip Luther, direttore delle ricerche di Amnesty International sul Medio Oriente e l’Africa del Nord.
“Chiediamo alle autorità israeliane di prendere provvedimenti per garantire che i difensori dei diritti umani e le organizzazioni della società civile siano protetti e possano svolgere le loro attività senza ricevere minacce, intimidazioni e attacchi. Gli autori delle minacce di morte devono essere rapidamente individuati e portati di fronte alla giustizia“, ha aggiunto Luther.
Negli ultimi anni il clima in cui operano i difensori dei diritti umani, tanto in Israele quanto nei Territori palestinesi occupati, si è velocemente deteriorato. Le autorità israeliane hanno limitato indebitamente il diritto alla libertà di espressione e di associazione, introdotto norme per ridurre al silenzio il dissenso e intimidito difensori dei diritti umani che avevano criticato il governo.