Stephen Ogongo, fondatore del movimento ‘Cara Italia’ e ideatore di una campagna per chiedere a Facebook di chiudere la pagina ‘Lega – Salvini premier’.
“La spiegazione di Facebook non convince, qualcosa non quadra. Il Servizio assistenza non può notificare la rimozione di un post, e poi qualche giorno dopo cambiare versione. Trovo assurdo anche il fatto che sia stato eliminato un solo commento, a fronte di tutti quei post che contengono odio”. Così alla ‘Dire’ Stephen Ogongo, il fondatore del movimento anti-razzista ‘Cara Italia’ e ideatore di una campagna per chiedere al social network di Mark Zuckerberg di chiudere la pagina ‘Lega – Salvini premier’, accusata di diffusione di discorsi d’odio.
La ‘Dire’ per prima ha diffuso un’intervista a Ogongo, secondo cui un sostenitore della campagna, dopo aver segnalato la pagina, ha ricevuto una notifica in cui Facebook dichiarava: “Dopo aver esaminato la pagina, abbiamo riscontrato che alcuni contenuti non rispettano i nostri standard della community. Abbiamo rimosso quei contenuti specifici (ad esempio foto e post) anziché l’intera pagina”.
Poi, oggi, la smentita, ottenuta anche dalla ‘Dire’: secondo un portavoce di Facebook, a essere cancellato è stato solo il commento di un utente, e non un post pubblicato da uno degli amministratori della pagina. In una nota anche il partito di Salvini smentisce di aver mai subito la rimozione di uno dei propri post.
“La pagina ‘Lega – Salvini premier’ riceve almeno cento segnalazioni al giorno dai sostenitori della nostra campagna. Il nostro video ha superato le 160mila visualizzazioni” prosegue Ogongo, convinto che il comportamento di Facebook sia “assurdo. Se dopo tutte queste segnalazioni hanno sollecitato solo messaggi automatici – peraltro fuorvianti – Facebook adesso deve iniziare a valutare più seriamente i contenuti di queste pagine. Si deve capire meglio le intenzioni dietro ogni songolo post, perché la motivazione conta moltissimo”.
Ogongo torna a condannare contenuti sessisti, omofobi, razzisti e che incitano all’odio. E pagine come quella della Lega, dice il giornalista di origine kenyana, “sono piene di post così, che violano in modo palese gli standard di Facebook”.
Quanto ai messaggi privati di insulti privati all’indirizzo di Ogongo, “non si sono mai interrotti, da quando ho lanciato la mia campagna. Ne ricevo in media uno ogni cinque minuti, oltre a quelli pubblici, scritti tra i commenti ai miei post”.
Infine, il fondatore di ‘Cara Italia’ replica così alla reazione della Lega alla vicenda: “È inutile che la Lega smentisca quello che non si può smentire. I fatti sono i seguenti e sono inconfutabili. Un militante di Cara Italia ha segnalato alcuni post della loro pagina perché incitavano all’odio razziale. La risposta del social network è stata inequivocabile come dimostra lo screenshot a nostra disposizione: ‘Abbiano rimosso alcuni contenuti specifici in quanto non rispettavano i nostri standard della community’”.
Facebook, prosegue Ogongo, “con la sua marcia indietro, ha perso una buona occasione per reprimere contenuti inadeguati al vivere civile”.
Ma per Ogongo, questa vicenda è utile perché dimotra una cosa: “le persone che la pagina ‘Lega – Salvini premier’ attira non disdegnano affatto di sguazzare in una certa cultura, intrisa di odio e razzismo”.
Quindi il giornalista e attivista assicura: “La nostra battaglia contro il ‘razzismo politicamente corretto’ e la sua tolleranza da parte di Facebook continua senza sosta”.