Il nuovo Parlamento emerso dai risultati delle elezioni del 7 luglio in Grecia ha sei partiti. Questa volta, il partito neonazista Alba Dorata è rimasto fuori e questa è una vittoria per la democrazia rappresentativa e un chiaro messaggio per i cittadini che votano in tutta Europa: è possibile escludere i partiti neonazisti dai nostri parlamenti nonostante la violenza e il terrorismo che praticano.
La destra conservatrice Nuova Democrazia ha raggiunto la maggioranza assoluta con il 39,84% dei voti e 158 parlamentari. Syriza, che fino a poco tempo fa era al governo, ha ottenuto il 31,54% e 86 deputati. Due nuovi partiti entrano in Parlamento: Soluzione greca, una formazione di estrema destra e Diem25, guidato dall’ex Ministro delle Finanze Yianis Varoufakis.
E’ importante sapere che ha votato il 58% dell’elettorato, cioè l’8% in più della metà e che la differenza tra il primo e il secondo partito è di soli 470.000 voti. Con il sistema elettorale vigente c’è un’enorme differenza tra i seggi in Parlamento: Nuova Democrazia ha 158 parlamentari e Syriza con 86.
Il primo giorno del suo governo il primo ministro Kyriakos Mitsotakis ha emanato un nuovo decreto con la firma del presidente dello Stato greco. Il decreto contiene tra l’altro quattro ristrutturazioni che segnano la direzione del suo governo:
– La Segreteria stampa e comunicazione passa alle sue dirette dipendenze.
– Il ministero della Migrazione viene cancellato e passa alla Protezione Civile (dove si trova la polizia)
– La ricerca viene sottratta al Ministero dell’Istruzione e passa al Ministero dello Sviluppo e degli Investimenti.
– La Segreteria per i diritti umani viene scorporata dal Ministero della Giustizia e inserita nel Ministero della Protezione Civile (dove si trova la polizia).
Molti non hanno votato per Syriza a causa della sua posizione dopo il referendum del luglio 2015 e di alcune delle politiche applicate in campo economico, totalmente contrarie quello che dovrebbe essere un governo di sinistra e nonostante le promesse fatte prima delle elezioni, agendo in uno scenario europeo piuttosto crudele. Sembra allora che anche la Grecia soffra di ciò che vediamo oggi in diversi continenti: la gente è molto disorientata, o non vota, o continua a votare per proteggere gli interessi di pochi. Il neoliberismo sa come gestire i media: in alcuni casi vediamo già dirigenti del sistema mediatico che passano al governo o sono in diretta interdipendenza con esso, senza nemmeno fingere che non sia così. Alcuni partiti cercano di opporsi a queste politiche, ma non mantengono le promesse e la gente resta delusa.
D’altra parte possiamo dire che è di nuovo il momento dei movimenti di base. Le persone sono attive in vari campi con progetti alternativi, pensando globalmente e agendo localmente. C’è molto da fare in termini di iniziative e di attivismo ed è proprio lì che dobbiamo guardare e dare il nostro sostegno. E’ da lì che nascono le nostre speranze.