La legge elettorale italicum è profondamente sbagliata. I partiti di maggioranza sono così determinati a portare a casa il risultato da essere diventati una vera e propria carica di cavalleria sulla volontà dei cittadini. Stanno travolgendo tutto ciò che trovano davanti a sé, infischiandosene allegramente della volontà popolare. Ormai la discussione squisitamente dedicata alle percentuali di torta, percentuali che verranno generosamente distribuite a loro stessi.
Nel dibattito in generale si sentono opinioni pro e contro maggioritario. Vale la pena quindi approfondire molto di più la discussione perché è in gioco il nostro futuro.
Perché logica vuole che la sostituzione di un modello non condiviso apre la strada al metodo elettorale che veramente può portare il cambiamento in Parlamento. Ovviamente la nostra scelta cade nel proporzionale puro, quindi senza sbarramenti, con la possibilità di scelta dei candidati sulla scheda. Ma vediamo cosa c’è sotto la punta dell’iceberg.
Ormai molte voci autorevoli dicono apertamente che l’eliminazione della scelta dei candidati è un metodo elettorale che limita fortemente la democrazia. Questo è talmente palese che pure alcuni dei partiti presenti in parlamento ci sono arrivati; soprattutto per lo scontento che arrivava dagli “elettori”, ovvero noi gente comune.
Ma c’è un altro aspetto anche più pesantemente antidemocratico della negazione delle preferenze: gli sbarramenti. Sono proprio questi ultimi che impediscono il normale svolgimento della democrazia. Sono, inoltre, le firme obbligatorie raccolte tramite pubblici ufficiali (a pagamento) che impediscono o limitano, nel migliore dei casi, la presentazione di nuovi soggetti politici. Se veramente vogliamo immaginare dei cambiamenti è anche naturale che questi cambiamenti siano portati da movimenti e soggetti politici nuovi; essi nascono piccoli e vanno via via ingrandendosi e raccogliendo alla fine così tanti consensi da entrare in Parlamento. Con lo sbarramento, però, cambia tutto. Se guardiamo i numeri, infatti, è evidente che uno sbarramento, per esempio, al 4% corrispondente a circa 1.200.000 voti ed è un limite assurdo per semplici cittadini.
Per semplificare, a titolo di esempio, questa soglia potrà essere raggiunta da alcuni tipi di movimenti:
a) movimenti che nascono da soggetti (spesso singoli individui) dotati di una particolare quantità di ricchezza in grado di ottenere spazi mediatici e fare grandi campagne elettorali con mezzi economici privati.
b) movimenti che nascono da soggetti influenti nella società (es. artisti, imprenditori, ecc.) che costruiscono la loro fortuna intorno a un leader che già aveva in partenza un potere mediatico.
c) movimenti lobbystici in cui gruppi d’interesse trasversali si uniscono per influenzare direttamente la politica raccogliendo ingenti quantità di fondi per le elezioni.
Sono solo degli esempi, però sono molto aderenti a quello che è successo in questi ultimi anni. Risulta più chiaro adesso spiegare qual’era fin dall’inizio il disegno del bipolarismo: eliminare alla radice qualunque forma di dissenso più radicale, tagliando le gambe ai comuni cittadini che si presentano per entrare in Parlamento; poco importa quale sia la matrice all’origine del soggetto politico. In ultima analisi in politica non contano neanche più le idee o la militanza, contano i mezzi (i soldi) con i quali si riesce a ripetere all’infinito (mediante i massmedia) la propria idea.
Tutto questo potrà essere anche opinabile, ma di fatto quello che si è cercato di fare e si sta facendo, ancora una volta, è di fermare la democrazia, impedendo la partecipazione alle elezioni e nel Parlamento sia alle minoranze, sia ai nuovi soggetti politici che portano la novità nelle istituzioni. In questo senso, per dovere di cronaca, il ruolo del M5S risulterà particolarmente ipocrita, nella misura in cui non lotti per eliminare ogni sbarramento e ogni tipo di impedimento (raccolta firme) che limita la partecipazione dei cittadini alla politica.
C’è da chiedersi come si intenderebbe combattere il nemico (la casta) se si usano poi le stesse armi. C’è da chiedersi come si fa a fare una campagna mediatica piangendo davanti alle telecamere perché bisogna raccogliere le firme anche solo per presentarsi ad un elezione; per un movimento piccolo e nuovo sarebbe effettivamente come scalare l’Empire State Building a mani nude in un giorno di pioggia. Sinceramente, proprio non si capisce perché M5S vuole obbligare tutti gli altri movimenti, piccoli o nuovi, a percorrere la stessa via crucis. Questo comportamento può essere guidato solo dal calcolo politico, dall’ipocrisia e dalla convenienza immediata.
Se ragioniamo in questi termini di reale limitazione della democrazia della sovranità dei cittadini capiamo anche benissimo il metodo renzellum, che probabilmente sostituirà il porcellum. Dopo aver alzato il ponte levatoio del castello assediato con un bello sbarramento all’8% (ma solo per i partiti che si presentano da soli e che guarda caso saranno quelli che veramente vorrebbero cambiare qualcosa), verrà dato un premio di maggioranza con doppio turno alle coalizioni che superano il 37%. Ovvero: danno un premio a se stessi! Il metodo è una bufala in cui il doppio turno diventa un’illusione ottica. Una scelta apparente in un contesto in cui non potremo scegliere più niente tra tante opzioni di uno stesso sistema. Alla faccia della democrazia.
Quindi, cari elettori, state attenti: è in arrivo un’altra fregatura. Non è certo eliminando le rappresentanze di tutte le minoranze, non è certo impedendoci (di fatto) di presentare nuovi soggetti politici, che si crea una nazione dove tutti potranno vivere meglio. Al contrario, aumenterà l’astensionismo e lo scollamento tra la politica e i cittadini. Aumenterà, purtroppo, la delusione generale: diminuirà la sovranità dei cittadini, che sembra essere il vero scopo di questa nuova legge elettorale. Andiamo verso periodi turbolenti in cui sarà sempre più necessario il cambiamento; questa è la strategia con cui vogliono impedirci di portare nuove proposte e nuove facce dentro il palazzo.
Non è certo con la riproposizione di una variante aggraziata (ma neanche molto) del porcellum che si potranno minimamente cambiare le cose. Solo con il proporzionale puro, come deciso dalla consulta e come indicato, non a caso, anche dalla nostra costituzione, si può avere uno strumento per sperare di riacciuffare la sovranità ormai parzialmente perduta. Il Partito Umanista ha sempre proposto e continua a sostenere l’unica legge elettorale giusta: il proporzionale puro.