“Non essendoci finora indizi evidenti per quanto riguarda i possibili motivi, la polizia non deve escludere la possibilità che l’uccisione di Razvi sia legata al suo lavoro di giornalista”, ha dichiarato Reporter senza Frontiere, porgendo le proprie condoglianze a parenti e amici della vittima.

 “Gli attacchi e le intimidazioni contro i giornalisti sono abbastanza comuni in Pakistan, e in particolare nella città di Karachi, dove, nello scorso anno, c’è stato il tentato omicidio di [Syed Shahryar Asim](http://en.rsf.org/pakistan-acts-of-intimidation-against-two-01-08-2011,40724.html) e l’uccisione di [Wali Khan Babar](http://en.rsf.org/pakistan-young-tv-reporter-gunned-down-in-14-01-2011,39323.html). Attacchi che spesso rimangono impuniti. Le autorità devono fare di tutto per mettere fine a questo circolo di impunità”.

Il corpo di Razvi è stato scoperto da un amico, lo scultore Shahid Rassam, nello studio di quest’ultimo in un quartiere residenziale vicino Karachi. La corda con la quale sarebbe stato strangolato è stata ritrovata dalla polizia nell’appartamento stesso.

A quanto ha dichiarato Rassam, Razvi gli aveva chiesto le chiavi dello studio, ma in seguito non era più stato rintracciabile nè nel suo ufficio nè al cellulare. La moglie di Razvi ne aveva denunciato la scomparsa la sera del 18 aprile.

La polizia ha aperto un’inchiesta. Nessuna delle bande armate attive nella regione ha finora rivendicato l’uccisione, e la famiglia sostiene che “non aveva nemici”. In un [articolo](http://dawn.com/2012/04/20/colleagues-tribute-to-murtaza-razvi-fm/) in memoria del suo collega Omar R. Qureshi ricorda che Razvi era “senza paura” e questo traspariva nei suoi “editoriali pungenti e incisivi”.
 
Giornalista da oltre 20 anni, il quarantasettenne Razvi aveva lavorato come redattore per il Dawn Media Group in Lahore prima di trasferirsi a Karachi, dove, come ricorda il suo collega Eshwar Sundaresan, aveva scritto [articoli](http://dawn.com/author/murtazarazvi/) “che richiedevano un coraggio esemplare”.

Razvi ha scritto anche una biografia dell’ex primo ministro Pervez Musharraf (“Musharraf: the years in power”), pubblicata nel 2009.

Si tratta del secondo omicidio di un giornalista in Pakistan quest’anno, dopo quello di [Mukkaram Khan Atif](http://en.rsf.org/pakistan-tribal-journalist-shot-dead-in-17-01-2012,41694.html). Il Pakistan è stato, negli ultimi due anni, il paese più letale al mondo per i lavoratori dell’informazione, con 10 giornalisti uccisi nel 2011.

Traduzione di Giuseppina Vecchia