“Nella giornata del lungo e appassionato corteo di solidarietà a Palermo, Carola Rackete, la comandante della Sea-Watch 3 sbarcata a Lampedusa con 42 immigrati in fuga da guerre e povertà, torna libera dopo quattro giorni trascorsi agli arresti domiciliari” si legge in un lungo post del Forum Antirazzista Palermo.
“Il Giudice delle Indagini Preliminari di Agrigento, Alessandra Vella, non soltanto non convalida l’arresto né il divieto di dimora in provincia di Agrigento, ma esclude anche il reato di “resistenza e violenza a nave da guerra” e, nello stesso tempo, sostiene che il reato di resistenza a pubblico ufficiale sia stato giustificato da una fondamentale “causa scriminante” legata all’avere agito “nell’adempimento del dovere” di salvare vite umane in mare. Secondo il Gip, “il decreto sicurezza bis non si applica alle azioni di salvataggio”.
La notizia ha scatenato la gioia degli oltre 5mila partecipanti al corteo antirazzista di Palermo, organizzato da Legambiente Sicilia, Forum Antirazzista Palermo e Arci Sicilia per testimoniare la solidarietà dei palermitani nei confronti della “Capitana” e della Sea Watch, salvatori di molti migranti.
Almeno un centinaio le sigle aderenti all’appello dei promotori: Istituzioni (dal Comune di Palermo al rettore dell’Università); sindacati (dalla Cgil Sicilia ai Cobas Scuola Palermo, dalla Cisl Palermo Trapani all’ USB Unione Sindacale Di Base pag. nazionale, dalla Uil Sicilia alla Cgil Palermo, fino allo SlaiCobas Per il sindacatodiclasse ); organizzazioni politiche (da Rifondazione Comunista Palermo a Sinistra Italiana, da Potere al Popolo a Sinistra Comune, da Diem25 Italia alle principali sigle anarchiche); associazioni (dall’ ANPI Palermo “Comandante BARBATO” ad Amnesty International – Italia, da Gruppo Emergency Palermo a Medici Senza Frontiere – Gruppo di Palermo, dall’Istituto Gramsci Sicilia all’Unione Donne Italiane); realtà dell’antimafia sociale (dal Centro Impastato a Libera Palermo contro le mafie, dal Centro Pio La Torre a Casa Memoria Impastato); ecologisti (da Greenpeace Gruppo Locale di Palermo al Forum per l’Acqua Bene Comune); cattolici (dall’Agesci ai Missionari Comboniani di Palermo, dai Focolari all’Istituto Arrupe, dal Centro Santa Chiara al Gruppo Emmaus); laici (dal Palermo pride al Circolo UAAR di Palermo); ong (da Mediterranea Saving Humans a Laboratorio Zen Insieme); associazioni studentesche e tante altre importanti realtà” continua il post.
Applausi in occasione dell’annuncio di Leoluca Orlando, Sindaco di Palermo sul conferimento della cittadinanza onoraria all’equipaggio della Sea-Watch. “Adesso aspettiamo Carola qui a Palermo” ha aggiunto il sindaco.
Scomposta e minacciosa la reazione di Salvini in diretta Facebook alla notizia della scarcerazione della capitana. “E’ finito il lucro, è finita la pacchia sull’immigrazione clandestina, li rimanderemo indietro uno ad uno. Questi sono potenziali assassini, sono criminali e i criminali in un paese normale vanno in galera. Confido che quel giudice che dirà basta arrivi presto”.
Per la magistratura italiana ignorare le leggi e speronare una motovedetta della Guardia di Finanza non sono motivi sufficienti per andare in galera. Nessun problema: per la comandante criminale Carola Rackete è pronto un provvedimento per rispedirla nel suo paese perché pericolosa per la sicurezza nazionale.”
L’espulsione di Carola Rackete però non è scontata: il prefetto di Agrigento Dario Caputo ha firmato il provvedimento di allontanamento dall’Italia, ma questa misura dovrà essere convalidata dall’autorità giudiziaria.
“È nostro interesse che attraverso le indagini si faccia luce su ogni singolo punto di questa vicenda e sull’attacco all’azione umanitaria in mare”. Giorgia Linardi, portavoce di Sea Watch, ha commentato così su twitter la notizia della scarcerazione di Carola Rackete.
Foto di Mediterranea Saving Humans