Il 23 giugno si sono svolte le elezioni amministrative a Istanbul per la seconda volta nel giro di due mesi. Quelle precedenti, del 31 marzo, erano state annullate con la decisione della Commissione Elettorale Suprema (YSK) per via delle “irregolarità”. Esattamente come prima, anche stavolta, ha vinto il giovane candidato delle opposizioni, Ekrem Imamoglu, con una differenza di voti ancora più grande.
Ormai sono più di tre mesi che la Turchia è coinvolta nelle elezioni amministrative. Quelle del 31 marzo, svoltesi regolarmente, hanno visto la vittoria netta e chiara delle opposizioni.
La Coalizione del Popolo, composta dal Partito Popolare della Repubblica (CHP) con il Partito Buono (Iyi Parti) e con il sostegno esterno del Partito Democratico dei Popoli (HDP), ha ottenuto la vittoria nella maggior parte delle grandi città. Ad Ankara, Antalya e Istanbul si è conclusa l’esperienza trentennale del Partito dello Sviluppo e della Giustizia (AKP) che governa la Turchia da più di quindici anni.
Tuttavia, a Istanbul, nella città più grande del Paese, la vittoria delle opposizioni è stata assoporata per breve tempo. Infatti, dopo diciotto giorni d’incarico, la Commissione Elettorale Suprema ha deciso di annullare il voto e indire nuove elezioni, esattamente come richiedeva la coalizione del governo centrale. Questo atto è stato percepito immediatamente come il risultato di un intervento politico più che legale.
Sia durante la prima campagna elettorale che dopo la decisione della Commissione ma anche durante la seconda campagna elettorale, da parte dei media main stream e da parte di diverse figure del governo è stata lanciata una campagna di manipolazione e disinformazione contro il candidato delle opposizioni Ekrem Imamoglu.
Fotografie false, filmati modificati, documenti inesistenti e storie inventate. Del resto, anche durante la prima tornata elettorale in marzo non erano mancavate delle falsificazioni. Secondo numerosi esponenti del governo, le irregolarità erano note e fatte con mal intenzione invece nel documento, di 225 pagine, prodotto dalla Commissione Elettorale si parlava di una serie di negligenze. Di fatto era chiaro che Ekrem Imamoglu era diventato il bersaglio della coalizione del governo.
Nonostante tutto ciò, anche per la seconda campagna elettorale, il candidato delle opposizioni ha portato avanti un programma basato su alcuni temi innovativi, costruttivi e positivi: sorridere, abbracciare, fare pace, rispettare, includere, collaborare e condividere.
In ogni occasione Imamoglu ha parlato del grande spreco generato dagli affari economici del Comune di Istanbul promettendo ai cittadini di voler governare la città insieme a loro e di volere redistribuire in modo equo gli introiti derivanti dalla lotta allo spreco. Secondo i dati del 2018 dell’Istituto Nazionale della Statistica di Turchia (TUIK), il Comune di Istanbul sarebbe la seconda azienda più grande del Paese.
Nonostante numerosi attacchi mediatici e politici, Imamoglu ha sempre risposto utilizzando un linguaggio inclusivo e pacato. La sua campagna si è concentrata sull’equità, sulla volontà di agire per un trattamento più equo di tutti i cittadini malgrado le numerose differenze etniche, religiose, linguistiche e ideologiche presenti in Turchia.
Il risultato delle elezioni della scorsa domenica è stato un dato storico. Il candidato delle opposizioni ha ottenuto il 54% dei voti, invece quello del governo, Binali Yildirim, il 45% mentre nelle elezioni del 31 marzo la differenza era di circa quattordici mila voti. Il ritorno alle urne ha quindi giovato al candidato delle opposizioni. Quello di Imamoglu è un consenso in termini percentuali che la città di Istanbul non vedeva dalle elezioni del 1984.
“Rispetto il diritto di tutti e pretendo lo stesso”, “E’ finita l’epoca di lavorare esclusivamente per una persona, con alcuni gruppi, alcune fondazioni o associazioni, inizierà l’era delle condivisioni e della meritocrazia”, “Ho una strada lunga, sono emozionato e sono giovane. Abbiamo sete per la democrazia e per la giustizia”, “Tutti devono parlare; artisti e imprenditori. E’ il momento di parlare ed alzare la voce senza avere paura”, “Qualcuno vuole che questo popolo continui a litigare io invece voglio che la gente si abbracci”. Queste sono solo alcune delle dichiarazioni di Imamoglu fatte durante la campagna elettorale e che sono state molto apprezzate dai cittadini.
Dopo i risultati ufficiali, Ekrem Imamoglu, ha incontrato prima i giornalisti e poi centinaia di migliaia di persone nel distretto di Beylikduzu a Istanbul.
Osservando la campagna elettorale del neo vincitore e le reazioni smisurate del governo per impedire il suo successo e tenendo in considerazione il sostegno della cittadinanza, risulta evidente che questa non è da considerare solamente un’elezione comunale ma l’inizio di un potenziale grande cambiamento per il futuro della Turchia.