“Troppe domande restano però ancora senza risposta, giustificando i nostri timori:

Chi raccoglierà i dati sui siti visitati dagli internauti, e come?
Chi censirà i siti penalizzati, e quali forme di tutela verranno garantite?

È particolarmente urgente che le modalità di attuazione contenute in questo testo siano rese pubbliche, per rispondere al timore che si instauri una sorveglianza generalizzata basata sull’utilizzo dei fornitori di servizi internet.”

Il disegno di legge adottato dal Consiglio dei ministri è stato rifocalizzato sui siti *“che contengano immagini di atti di terrorismo che attentino alla vita [a fini di incitamento o apologia]”*. Chiunque li consulti sarà passibile di due anni di carcere. Eccezioni sono previste ora per quanti visitano questi siti per *“motivi legittimi”*, cioè giornalisti, universitari, criminologi o avvocati che necessitino di consultarli per motivi professionali.

*“Noi insistiamo nel ritenere che la penalizzazione della consultazione di siti Internet pone un problema di principio: si può visitare un sito senza per questo aderire alle idee che propugna”* ricorda Reporter senza Frontiere.

L’organizzazione spera di ottenere rapidamente chiarimenti e impegni da parte dei legislatori e delle autorità coinvolti, ai quali tra l’altro intende proporre delle consultazioni.

Il progetto di legge dovrebbe essere trasmesso all’Assemblea nazionale ed esaminato alla ripresa dei lavori parlamentari, a giungo 2012. Secondo il ministro della giustizia, potrebbe essere *“il primo testo votato dalla nuova legislatura”*, se l’attuale maggioranza dovesse essere confermata.

Il Consiglio nazionale del digitale ha reso pubbliche le sue raccomandazioni a proposito di questo testo [vedere qui](http://www.cnnumerique.fr/avis11/).


Traduzione di Giuseppina Vecchia