Nu Yilan, in sedia a rotelle dal 2002 quando subi’ un pestaggio in carcere da parte della polizia che le procuro’ la frattura dei piedi e delle ginocchia, e’ nota per il suo impegno in favore delle vittime degli sgomberi forzati e di altre violazioni dei diritti umani.
Nel corso dell’ultimo decennio, Ni Yulan ha subito persecuzioni, arresti e torture. Nel 2002, come ritorsione per il suo attivismo in favore dei diritti umani, le e’ stata ritirata la licenza di avvocata.
Ni Yulan e’ stata arrestata, per la terza volta in 10 anni, il 7 aprile 2011 insieme al marito. Il processo contro la coppia e’ iniziato il 29 dicembre presso la corte distrettuale di Xicheng, a Pechino. Degli 11 testimoni chiamati a deporre dall’avvocato di Ni Yulan, Cheng Hai, la corte ne ha accettato solo uno. Per buona parte del processo, Ni Yulan e’ stata in ospedale, con respirazione assistita. Pur essendo un processo ‘pubblico’, le autorita’ hanno impedito l’accesso agli osservatori, tra i quali gli avvocati Bao Longjun e Wang Yu.
‘Le accuse contro Ni Yulan e Dong Jiqin erano del tutto infondate e il processo e’ stato iniquo. La continua persecuzione contro una coppia colpevole solo di difendere i diritti di altre persone fa venire il serio dubbio se la Cina voglia veramente diventare un paese governato dalla legge, come sostengono i suoi dirigenti, o al contrario dominato dalla paura e dall’intimidazione’ – ha dichiarato Catherine Baber, vicedirettrice del Programma Asia e Pacifico di Amnesty International.