Durante la prima udienza del processo nei confronti di Mimmo Lucano, il Tribunale di Locri ha rigettato oggi l’istanza con cui si chiedeva la revoca del divieto di dimora, costringendolo a continuare il suo esilio da Riace.
Oltre al sostegno di centinaia di attivisti accorsi a Locri, presidi di solidarietà si sono tenuti in varie città, tra cui Milano, Napoli, Roma, Mantova, Catania e Palermo.
A Milano i rappresentanti delle oltre 70 associazioni che hanno aderito al presidio organizzato dal “Comitato Undici Giugno” si sono riuniti nei pressi della Prefettura. “Questa manifestazione è un grande risultato che noi dovevamo a Mimmo Lucano – ha detto il consigliere di Milano in Comune Basilio Rizzo. “Ho visto che il Ministero dell’Interno e la Prefettura si sono costituiti parte civile contro Lucano. Mi sembra che questa stia diventando una battaglia politica contro il modello di Riace per l’accoglienza. Noi abbiamo in impegno verso Lucano per riportarlo a fare il sindaco della sua città. Per questo non ci dobbiamo arrendere”.
Anche Moni Ovadia si è unito al presidio con l’abituale passione: “Siamo qui uniti per contrastare un’ondata di barbarie, che vorrebbe trasformare l’Italia in uno Stato di Polizia” ha dichiarato. “Mimmo Lucano rappresenta il paradigma di un uomo politico che sa quello che deve fare; la definizione per lui è che è un Giusto”.
“Insieme ai nostri ragazzi siamo stati a Riace, dove abbiamo assistito al grande esempio di integrazione di questa paese” ha raccontato Don Mapelli della Caritas. “Oggi non è più così, dunque dobbiamo unirci perché questo messaggio di solidarietà continui a vivere”.
Dopo il presidio un corteo aperto dallo striscione “Restiamo umani” si è diretto verso Piazza San Babila con un’enorme bandiera della pace retta dai manifestanti.
Foto di Anna Polo, Paola Cannata, Matilde Mirabella e Comitato Undici Giugno