Il vicepremier ‘calpestato’ da una madonna arcobaleno

Al Cuore Immacolato di Maria, invocato dal ministro Matteo Salvini a Milano, il Gay Pride di Roma risponde con la benedizione di Mamma Schiavona, protettrice dei femminielli.  A sua insaputa il ministro dell’Interno è la ‘star’ di questa edizione della manifestazione. Cori, slogan, striscioni lo chiamano in causa, bersaglio ideale del corteo. “Io penso che alla fine vinceremo noi, anche uno come Salvini che si è gonfiato d’odio prima o poi si sgonfierà”, dice dalla testa del Roma Pride Wladimir Luxuria.

Il vicepremier è raffigurato sotto ai piedi di un ‘santino’ con la ‘Madonna di Montevergine’ vestita dei colori arcobaleno. ‘Salvici tu’ con la N sbarrata, la didascalia. Un modo per ricordare il culto della Madonna di Montevergine, chiamata “Mamma Schiavona”, venerata sul Partenio, in Irpinia. Li’ nel giorno della Candelora, il 2 febbraio, ogni anno si tiene la “juta dei femminielli”, il pellegrinaggio noto come la processione della Candelora.

Roma Pride: “Noi bersaglio di odio e violenza”

È la parata dove ognuno può e deve essere se stesso, è la festa dell’arcobaleno che ha invaso le strade della Capitale. Sono migliaia i partecipanti del Roma Pride, che si radunati a piazza della Repubblica. Il colpo d’occhio è impressionante: persone di ogni età sopra ai lati dei carri multicolori con musica a tutto volume e al grido ‘Nostra la storia, nostre le lotte’ hanno dato il via al corteo verso piazza Madonna di Loreto dove è previsto il sit-in. L’edizione del Pride di quest’anno celebra una doppia ricorrenza: da una parte i moti di Stonewall, che 50 anni fa scossero New York con gli scontri tra gruppi omosessuali e polizia; dall’altra il 25esimo compleanno del Pride romano.

“Siamo 700mila”, a dirlo è il portavoce del Roma Pride, Sebastiano Secci quando il corteo partito da piazza della Repubblica si trovava a via Merulana, altezza largo Brancaccio. “L’ultimo carro- ha spiegato Secci- è ancora al punto di partenza. Questo vuol dire che siamo andati ben oltre le nostre più rosee previsioni e oltre anche ai numeri degli anni scorsi”.

“Vogliamo partire da quei momenti fondamentali della nostra storia- ha detto il portavoce del Pride, Sebastiano Secci- ma non possiamo prenderci il lusso di spegnere solo le candeline . Dobbiamo continuare a lottare in prima linea perché i tempi che abbiamo davanti sono sempre più scuri: giornalisti presi di mira da politici al governo, insegnanti sospese e reintegrate in maniera arbitraria, esseri umani sequestrati nelle navi e intanto il movimento Lgbt è sempre più bersaglio di odio e violenza. I nostri figli e le nostre figlie vengono dichiarati inesistenti e dunque c’è ancora tanto da fare. Oggi lo facciamo intrecciando le nostre lotte con il movimento transfemminista, con i migranti, con i lavoratori, con gli studenti, con i disabili intrecciando le lotte con chiunque combatta ogni giorno per costruire una società migliore”. Tanti i bersagli della Manifestazione, dal Vaticano, al governo e, ovviamente a Matteo Salvini. Assente la sindaca di Roma, Virginia Raggi impegnata in un viaggio istituzionale.

 

 

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