Chi sono i ragazzi che in Italia seguono l’esempio di Greta Thunberg e organizzano gli scioperi della scuola per il clima? Quali sono i valori che li smuovono, i loro obiettivi, le loro contraddizioni? Dove possono arrivare? Con quali forme e azioni? Italia Che Cambia lo sta scoprendo seguendo alcuni di loro, per un documentario dal titolo provocatorio diviso in più capitoli ambientati in diverse città.
“Non potete star lì con le mani in mano aspettando che la speranza arrivi. Vi state comportando da ragazzi irresponsabili” (Greta Thunberg ai membri del Parlamento Europeo, Bruxelles 16 aprile 2019)
Per molti giovani italiani Greta Thunberg non rappresenta solo un simbolo, ma anche un’assunzione di responsabilità. Perché siamo noi stessi, col nostro impegno o disimpegno quotidiano, a decidere se cambiare o non cambiare le cose. Oggi, difatti, la vera rivoluzione passa dalla vita quotidiana, per cui “ben vengano le Greta del mondo se ci aiutano a trovare forza, a incontrarci, a non sentirci soli. Ma non dimentichiamo che l’unica Greta che può davvero cambiare il mondo è quella che vive dentro ognuno di noi”.
È da questa riflessione del nostro Daniel Tarozzi in occasione del primo sciopero globale sul clima del 15 marzo 2019, che siamo partiti per un viaggio nel mondo degli strikers (letteralmente “scioperanti”) dei Fridays For Future italiani. Un viaggio che ha portato Italia Che Cambia a essere tra le testate più attente a un movimento spontaneo che, a livello globale, rappresenta la più grande e popolare avanguardia ambientalista mai mobilitatasi nella storia dell’umanità.
Lo testimoniano i fatti. Dall’intervento di Greta Thunberg alla Cop24 nel dicembre 2018 fino a maggio 2019, abbiamo pubblicato più di 100 post sui nostri canali social e più di 20 articoli e video riguardanti i Fridays For Future, coprendo non soltanto gli scioperi globali del 15 marzo e del 24 maggio, ma anche la visita di Greta a Roma e l’assemblea nazionale di Milano, nella quale si sono poste le basi per uno sviluppo organizzato del movimento. Inoltre abbiamo dato risalto all’attività quotidiana di diversi gruppi locali di FFF, incluse le azioni intraprese nei territori dagli attivisti e, dulcis in fundo, siamo stati i primi in Italia a riferire dei 60 giovani strikers che hanno occupato il Parlamento Europeo a Bruxelles durante il weekend delle elezioni.
Ma la vera notizia è che non abbiamo intenzione di fermarci! Parte infatti oggi il crowdfunding per la realizzazione di un vero e proprio lungometraggio sugli strikers italiani, promosso da Italia Che Cambia in collaborazione con la cooperativa Baburka, una casa di produzione indipendente di Roma composta da giovani under 35, che – fin dai giorni precedenti lo sciopero del 15 marzo – ha sposato l’idea e messo a disposizione mezzi e professionisti per realizzare le prime riprese.
Ebbene, chi sono i ragazzi che in Italia organizzano gli scioperi della scuola per il clima? Quali sono i valori che li smuovono, i loro obiettivi, le loro contraddizioni? Dove possono arrivare? Con quali forme e azioni? Sono queste alcune delle domande che ci siamo posti da quando abbiamo deciso di seguire da vicino alcuni di loro, sia nella loro routine di attivisti che in quella di studenti, per un documentario diviso in più capitoli ambientati in diverse città italiane ed europee.
“Ragazzi irresponsabili” (sottotitolo “Storie di ragazzi italiani che vogliono salvare il mondo”) è un titolo provvisorio e volutamente provocatorio. Richiama, infatti, la dura accusa rivolta dalla giovane attivista svedese ai politici che gremivano il Parlamento Europeo durante il suo discorso a Bruxelles, per l’immobilismo mostrato nelle azioni volte a contrastare i cambiamenti climatici e l’inquinamento del pianeta.
Ad oggi le riprese del primo episodio sono già state completate in Friuli Venezia Giulia e sono in fase di montaggio. Sono ora necessari i fondi per girare gli altri episodi – l’ultimo dei quali ambientato a settembre a Napoli, in occasione dell’assemblea costitutiva del movimento Fridays For Future Italia -, per la post-produzione (montaggio audio e video, musiche originali, color correction, sottotitoli in inglese, finalizzazione del progetto) e la distribuzione attraverso web, sale e festival.
Insomma, una sfida non di poco conto per Italia Che Cambia, che per questo progetto ha trovato l’entusiastica sponda di Ulule, la principale piattaforma di crowdfunding in Europa, e di Cinemambiente Torino, uno dei più importanti eventi di cinema a tema ambientale d’Europa. Cinemambiente, in particolare, proietterà il nostro trailer durante la 22esima edizione del festival (dal 31 maggio al 5 giugno), che quest’anno avrà per tema proprio “l’onda verde” nata dalle battaglie di Greta Thunberg.
I protagonisti degli altri episodi del film e le città nei quali saranno ambientati sono tuttora in fase di selezione. Ma qualche certezza possiamo già metterla per iscritto: il nostro progetto è e resterà indipendente, a basso costo e con il minor impatto ambientale possibile. Soprattutto, non ci impegniamo a “dimostrare”, ma solo a “mostrare”, com’è da sempre nel nostro stile. Vi faremo conoscere più da vicino la green generation italiana che, stufa di aspettare che i “ragazzi irresponsabili” crescano, è già cresciuta più di loro e ha cominciato ad assumersi le proprie responsabilità.
Lo potremo però fare solo con il vostro aiuto, anche piccolo.