Un altro incidente, altri feriti e poteva andare anche peggio. Ieri mattina una nave da crociera si è scontrata con un battello nel canale della Giudecca a Venezia e sono rimasti feriti quattro turisti. Inevitabili gli interventi dei politici, ma è da troppo tempo che si chiede lo stop al transito delle grandi navi.
Era inevitabile; lo avevamo detto e ripetuto, lo direbbe qualsiasi persona con anche solo un grammo di buonsenso e intelligenza: le navi da crociera sono una follia da ogni punto di vista. Mostri inquinanti che trasportano migliaia di persone, utilizzando mari di carburante, inquinando a più non posso, producendo oceani di rifiuti, sprecando cibo e risorse in quantità industriali. Un flagello da abolire subito. Queste navi hanno costi spaventosi, utilizzano materiali e risorse preziose e allo stesso tempo inquinanti, il tutto solo per profitto e per trasportare in giro delle persone che attraccano in vari luoghi dove si riversano per sciamare ovunque creando un impatto notevole, facendo visite guidate flash tutto compreso e tutto organizzato, per poi risalire nuovamente a bordo e andare ad invadere altri posti.
Che senso ha tutto questo? Nessuno, assolutamente nessuno. E come se tutto ciò non bastasse questi mostri del mare vengono fatti transitare vicino alle coste e abbiamo visto che fine ha fatto la Costa Concordia e vediamo cosa è successo a Venezia.
Vedendo le immagini o le foto dei mostri vicino a palazzi e canali di Venezia, chiunque in grado di intendere e di volere direbbe che assai pericoloso fare girare queste navi vicino a qualsiasi città, a maggior ragione una città come il capoluogo veneto. Ma se perdono il controllo o se c’è un guasto? Sarebbe catastrofico ed è un autentico miracolo se l’incidente di ieri non ha avuto ulteriori conseguenze. Ma invece di rendersi conto della follia di una tale condotta, vince sempre e solo la stupidità umana che poi si traduce nel profitto. Quello stesso profitto che ci sta scavando la fossa. Il profitto dei grandi magnati e società per azioni che ci sono dietro a questa follia ai quali non interessa nulla né dell’ambiente, né delle città tantomeno dei loro patrimoni artistici, loro devono vendere il pacchetto tutto compreso per i turisti.
Basta con questi flagelli galleggianti, spesso costruiti nei nostri cantieri, falso vanto e orgoglio dell’Italia. Trasformiamo i cantieri in produttori di sistemi di energie rinnovabili, di efficienza energetica: c’è molto più da lavorare in questi campi e ha molto più senso che non costruire i mostri del mare. Spesso, quando si parla di fotovoltaico, in molti chiedono se a fine vita i pannelli hanno problemi di smaltimento. A parte il fatto che la vita dei pannelli continua ad aumentare sempre di più, va detto che possono essere anche riciclati e non ci sono materiali nocivi in gioco. Ma per le centrali nucleari, di cui avremo per decine di migliaia di anni il lascito di morte, non ci si fanno molte domande, non ci si chiede se e come si riciclano o smaltiscono. Cosa simile con i mostri del mare: a fine vita cosa ci faremo con questi giganteschi cadaveri e il loro bagaglio di chimica, materiali pericolosi, inquinanti e schifezza varia?
Eppure nonostante la Costa Concordia, nonostante questo incidente a Venezia, siamo sicuri che verranno continuate a costruire e popolate da persone pronte e invadere a migliaia i posti, portare il loro fardello di inquinamento e ritornarsene a casa con qualche milione di selfie da mostrare a parenti e amici.
E così ci si fermerà solo quando sarà maledettamente troppo tardi perché nemmeno di fronte alla innegabile evidenza l’uomo non sapiens si ferma. Lui deve crescere, deve andare, deve distruggere qualsiasi forma di vita e di bellezza, fino poi a suicidarsi inevitabilmente.