Verso la Carta di Lampedusa- foto: palermo.repubblica.it
Oggi la Chiesa cattolica celebra la giornata del migrante e del rifugiato, che è giunta alla centesima edizione. È la prima volta che questa ricorrenza vede come protagonista Papa Francesco il cui pontificato è segnato in maniera evidentissima dall’attenzione verso gli ultimi, verso le periferie del mondo. Gli spostamenti dei popoli, gli incontri tra le culture e l’apporto che componenti straniere danno alle società occidentali, spesso stanche e invecchiate, dovrebbero essere visti positivamente pur nella loro complessità. E invece il fenomeno migratorio – specie in Italia – è visto quasi sempre in termini di sicurezza, oppure è osservato nelle sue tragiche conseguenze. Le stragi del mare e le vessazioni a cui gli immigrati sono sottoposti, soprattutto in termini di sfruttamento lavorativo, nonché le difficoltà economiche dei nuovi arrivati (che nelle grandi città del nord Italia formano sacche di emarginazione e di povertà) cancellano quasi completamente il lato positivo e arricchente dell’immigrazione. Le storie a lieto fine sono la stragrande maggioranza dei casi. I numeri poi parlano chiaro: gli stranieri sono una forza produttiva, culturale e sociale indispensabile per l’Italia, come del resto per gli altri Paesi europei.
Certamente non bisogna abbassare la guardia sui fenomeni di aperto razzismo che attraversano le nostre comunità. Occorre sempre parlare delle vergognose norme legislative che prevedono il reato di clandestinità: sei colpevole perché sei immigrato. Leggi che hanno generato i Cie che non sono né carceri, né centri di accoglienza, né strutture di identificazione ma non luoghi dove può accadere davvero di tutto al di là di qualsiasi senso etico o convenzione internazionale. Infine, o in principio, i barconi, i naufragi, i morti, gli sguardi di soccorritori e sopravvissuti: scene che ogni volta diciamo di non voler vedere mai più.
Forse però la sfida a cui siamo chiamati è un’altra. Senza rinunciare a guardare in faccia la realtà, cercare di raccontare l’altra faccia dell’incontro tra individui e popoli diversi. In fondo per capire il presente e per progettare il futuro è necessario evidenziare il positivo, unico motore per il miglioramento complessivo della situazione, per lavorare alla costruzione di un “mondo migliore” come recita il titolo della giornata. Non solo: affrontare con occhi nuovi il fenomeno significa cogliere la sua dimensione internazionale e le sue diverse sfaccettature.
Così intende fare la Focsiv che in un comunicato stampa redatto per l’occasione scrive: “L’esperienza migratoria è costituita da fasi e problematiche diverse: nel Paese di origine dove il progetto migratorio matura, nelle prime fasi della fuga attraverso il deserto, nel momento della traversata del Mediterraneo e in quello del soggiorno in Italia – spiega il Presidente della FOCSIV Gianfranco Cattai -. Per questo sarebbe importante riuscire a dare alle molteplici esigenze dei migranti risposte capaci di trasformarsi in un progetto unitario di accompagnamento declinato per tutte le fasi del viaggio”.
In particolare, l’idea della FOCSIV è quella di un percorso di riflessione e di azione da condividere con i diversi soggetti che a vario titolo e con competenze diverse si occupano di migranti al fine di riuscire ad intervenire su tutta la filiera migratoria con un approccio globale, come per altro ricercato dalla Commissione europea che si scontra però con le resistenze di diversi Paesi membri del Consiglio.
Anche Papa Francesco nel suo messaggio sottolinea come “la realtà delle migrazioni, con le dimensioni che assume nella nostra epoca della globalizzazione, chiede di essere affrontata e gestita in modo nuovo, equo ed efficace, che esige anzitutto una cooperazione internazionale e uno spirito di profonda solidarietà e compassione. È importante la collaborazione ai vari livelli, con l’adozione corale degli strumenti normativi che tutelino e promuovano la persona umana”.
“Riconoscendoci profondamente in questa riflessione del Papa e convinti come siamo che solo un lavoro che intercetti il fenomeno nelle sue radici, a cominciare dalle prime tappe del percorso migratorio, possa attenuare i rischi che attualmente caratterizzano l’avventura della migrazione – commenta Cattai -, crediamo che possano essere maturi i tempi per elaborare un piano di sostegno ai migranti comune tra FOCSIV e altri soggetti”.
Seguendo questa impostazione Unimondo ha sostenuto ogni iniziativa volta a presentare il fenomeno migratorio in una luce nuova. Ha così aderito convintamente al percorso per la costruzione della Carta di Lampedusa.
Dopo la strage avvenuta il 3 ottobre a largo delle coste di Lampedusa, che ha visto la morte di oltre 300 persone, si è aperto un nuovo dibattito, italiano ed europeo, sul tema delle migrazioni. Tale dibattito è coinciso con un accresciuto protagonismo dei cittadini migranti, che hanno dato vita a diverse manifestazioni.
La Carta si è posta da subito un obiettivo ambizioso: cambiare radicalmente le politiche migratorie in Italia e in Europa, superando e eliminando una serie di norme e pratiche che rendono i migranti cittadini di serie B e fanno della così detta “fortezza Europa” un territorio da presidiare militarmente e da difendere da improbabili invasioni, con i drammatici risultati a cui abbiamo assistito.
L’appuntamento è a Lampedusa dal 31/1 al 2/2/2014 e vedrà la partecipazione di attivisti, avvocati, sindacalisti, operatori e cittadini di tutta Europa. Il nostro lavoro sarà soprattutto quello di dare alla Carta di Lampedusa un’efficacia reale facendola diventare patrimonio comune, diffondendola nei territori, collegandola a un nuovo concetto di cittadinanza europea, fatta di diritti, democrazia e garanzie per tutte/i.
Unimondo con i suoi corrispondenti si recherà sull’isola dal 27 gennaio al 3 febbraio 2014, per documentare la costruzione della Carta e raccontare la vita difficile e coraggiosa dell’isola, sospesa fra sponde che dividono. Un racconto che vogliamo proseguire e diffondere, contribuendo al viaggio della “Carta” in tutta la penisola. Per questo il sito di Unimondo dedicherà l’intera settimana alle tematiche dell’immigrazione dando spazio a varie voci e a originali approfondimenti. Seguiteci online.