Un mese fa, infatti, il Ministro si era impegnato a fare nel breve periodo passi concreti in tale direzione.
Oggi registriamo una chiusura del Ministro rispetto alla prosecuzione dell’interlocuzione con il movimento per l’acqua e un conseguente sostanziale inadempimento degli impegni presi.
Siamo stanchi di esser costretti a forme di mobilitazioni così radicali, come è avvenuto oggi, per chiedere l’applicazione della democrazia. Siamo stanchi di essere identificati, intimiditi e di rischiare denunce, come avvenuto oggi, per chiedere che il Ministro riceva un soggetto costituzionalmente riconosciuto come le realtà promotrici di un referendum. Siamo stanchi delle promesse e delle parole, adesso vogliamo i fatti.
Il Coordinamento romano e il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua si attendono che il Ministro rispetti e realizzi quanto si era detto disposto a fare nel precedente incontro. Se così non fosse siamo pronti a continuare e a rafforzare la nostra mobilitazione finché non vedremo rispettata la volontà popolare.