La gente comune non vuole la guerra ed esprime il proprio dissenso. Partecipa alle marce, firma petizioni, protesta. Ora, grazie ai social network è in grado di fare di più, spingersi oltre e comunicare direttamente con chi sta dall’altra parte, anche con il presunto “nemico”.
Intere famiglie, coppie, individui di entrambe le nazionalità e entrambi i paesi, hanno lasciato le loro foto e la loro testimonianza sulla pagina Facebook, mostrando e condividendo la loro umanità. Per poter iniziare una guerra, è necessario disumanizzare l’altro, renderlo un concetto astratto, fatto per essere considerato “diverso”. Questa spontanea campagna di pace, riesce a fare esattamente l’opposto e a dire: “io e te siamo uguali”.
Sarà in grado di scaldare i cuori dei leader, impegnati come sono in una guerra di parole, paura e odio? Possiamo solo sperare e chiedere dal fondo dei nostri cuori e con tutta la nostra forza, una soluzione pacifica di questo conflitto. Ciò che possiamo garantire è che l’iniziativa ha già coinvolto molte persone e che i messaggi sulla pagina [Facebook](http://www.facebook.com/israellovesiran) si stanno rapidamente moltiplicando.
Tradotto da Eleonora Albini