Lo schieramento, denominato ‘Libertad y Refundación’ (Libre), è stato registrato presso il Tribunale supremo elettorale (Tse) sostenuto da 62.000 firme, ben al di sopra delle 42.290 richieste dalla legge. Libre ha rispettato anche altri requisiti, tra cui quello di poter contare su rappresentanti nelle 18 province e nel 50% dei 298 comuni del paese.
Secondo il presidente del Tse, Enrique Ortez, le prossime elezioni saranno “le più complesse della storia honduregna per il numero dei partiti iscritti – per la prima volta arrivano a sette – e la volontà espressa da molti di loro di convocare elezioni primarie per scegliere i candidati”. Storicamente la politica honduregna è stata caratterizzata da un’alternanza al potere dei partiti Nacional e Liberal.
Alla presidenza dal 2006 e fino al 28 giugno 2009, quando fu arrestato e deportato in Costa Rica dai militari, Zelaya ha definito la nascita del suo partito come un “evento storico che segna la rottura col passato e nasce da una richiesta popolare espressa prima nella resistenza al golpe e dopo nella resistenza popolare, ufficializzata ora attraverso un braccio politico”. Libre, ha detto ancora Zelaya, si ispira al cosiddetto “socialismo del XXI secolo”, bandiera del presidente venezuelano Hugo Chávez. La sua candidata alle presidenziali sarà la consorte dell’ex presidente, Xiomara Castro, che non potrà ripresentarsi per divieto costituzionale.