Sono riprese le trattative con gli Stati Uniti sull’attuazione di intese raggiunte negli anni ’90 per incoraggiare la migrazione legale e sicura tra i due paesi. Lo ha confermato un funzionario della U.S. Interests Section (Usint) all’Havana, edificio in cui aveva sede l’Ambasciata degli Stati Uniti e unico riferimento diplomatico del governo americano sull’isola.
L’incontro segue quello tenutosi a Washington nel luglio del 2013 e che a sua volta si era verificato in seguito a due anni di paralisi.
In particolare i negoziati riguardano l’implementazione delle intese raggiunte nel 1994 e 1995, dopo una crisi in cui migliaia di cubani hanno lasciato l’isola e a bordo di zattere hanno disperatamente tentato di raggiungere la Florida. La legge americana concede automaticamente lo status di rifugiato ai cubani che riescono ad approdare sulle coste statunitensi.
I colloqui sul tema migratorio tra i due paesi danno seguito ad accordi bilaterali firmati nel 1995: sono stati rilanciati dall’amministrazione di Barack Obama nel Luglio 2009 dopo che il suo predecessore, George W. Bush, li aveva sospesi nel 2004.
Oggi inoltre l’ex presidente cubano Fidel Castro, 87enne, è riapparso in pubblico dopo nove mesi per prendere parte all’inaugurazione di un centro culturale a L’Avana. Fidel, che ha governato Cuba per quasi 50 anni fino a quando, nel 2008 non ha ceduto il potere a suo fratello Raul, non partecipava ad un evento pubblico dall’aprile 2013.