La nostra nave, l’Open Arms, potrà lasciare il porto di Barcellona per consegnare aiuti umanitari nelle isole greche di Lesbo e Samos, ma non potrà raggiungere la zona Sar libica per proseguire le sue missioni di monitoraggio e soccorso, pena una multa dai 300 ai 900 mila euro.
Dopo essere stati bloccati 100 giorni nel porto di Barcellona, senza alcun apparente motivo giuridico, è arrivata questa mattina, da parte del governo spagnolo, l’autorizzazione a salpare per l’Open Arms.
La partenza, prevista per la fine della settimana, sarà finalizzata alla consegna di coperte, cibo e materiale umanitario di vario genere (20 tonnellate circa) sulle isole greche di Lesbo e Samos, dove la situazione nei campi profughi sta diventando sempre più drammatica e dove le condizioni disumane in cui le persone accolte sono costrette a vivere richiedono interventi urgenti.
Nonostante consideriamo questa missione urgente e indispensabile, ribadiamo il nostro sconcerto nel veder subordinata la nostra partenza all’obbligo di non effettuare tappe intermedie, pena una multa dai 300 ai 900 mila euro.
Ci viene in questo modo negata, dal governo spagnolo, la possibilità di soccorrere le centinaia di persone che stanno, in questi giorni più di prima, fuggendo dalla violenza e dalla guerra in Libia.
Non riteniamo accettabile essere costretti a negoziare sulla vita di donne, uomini e bambini, per questo torniamo a chiedere a tutti i governi europei di trovare al più presto soluzioni strutturali che permettano alle navi delle ONG di tornare a operare, coordinate e assistite dalle istituzioni democratiche che questi paesi rappresentano.
Da parte nostra, continueremo a fare ciò che abbiamo sempre fatto, rispettare le Convenzioni Internazionali e il Diritto del Mare.
Chi è Open Arms.
POA, è un’organizzazione non governativa che si batte per i diritti umani nel mare. Inizia le sue missioni di salvataggio nel settembre del 2015 a Lesbo (Grecia) dove salva mille persone nel Mar Egeo. Nell’inverno del 2016 estende le sue missioni nel Mediterraneo Centrale, dove in 4 mesi salva 15.000 vite a bordo della barca a vela Astral. Dall’inizio delle sue missioni nel Mediterraneo Centrale, salva 26.500 persone, 5.000 a bordo della Open Arms. Tutto grazie alle donazioni arrivate dalla società civile.