Il corrispondente della Rai a Mosca, Marc Innaro, è stato respinto alla frontiera ucraina, paese in cui si stava recando per coprire le elezioni presidenziali, previste per domenica 31 marzo. Le guardie di frontiera gli hanno rifiutato l’ingresso motivandolo con “insufficiente fondatezza dello scopo del soggiorno”.
“ E’ una decisione gravissima quella del governo di Kiev guidato da Petro Poroshenko, che prende ancora una volta di mira la libertà di stampa. La mia completa solidarietà a Marc Innaro” dichiara l’eurodeputata Eleonora Forenza (GUE/NGL) “Dopo la richiesta di estradizione per me e i componenti della Carovana Antifascista che portò nel 2017 aiuti umanitari alle popolazioni del Donbass stremate dal conflitto, dopo aver surrealmente colpito Al Bano e Toto Cutugno, il governo ucraino arriva a bloccare un rappresentante della tv di Stato italiana: la Rai.
A dimostrazione di come il clima che si è creato in Ucraina ancor più prima del voto sia tutt’altro che libero. Legge marziale, intimidazioni e repressione diffusi, la messa fuori legge del Partito comunista, il conflitto con la regione del Donbass che prosegue in spregio agli accordi di tregua di Minsk II. L’Ucraina non è un esempio di democrazia, a differenza di quanto raccontano l’Unione Europea e la Nato!
Il governo italiano e l’UE devono reagire duramente a quanto accaduto, chiedendo il ripristino di condizioni minime di rispetto della democrazia e dei diritti fondamentali in Ucraina, l’ingresso libero per giornalisti ed osservatori internazionali. In caso contrario chiediamo che non si riconoscano le elezioni-farsa del 31 marzo. L’Italia chieda finalmente giustizia anche per il giornalista italiano Andrea Rocchelli ucciso in Ucraina nel 2014 mentre documentava la guerra contro il popolo del Donbass.