Coincidenza/e, s.f. l’accadere simultaneo e fortuito di due o più fatti o circostanze diverse; Concomitanza di due o più avvenimenti.
Qui è sempre domenica. Qui è possibile vivere felici. Perché hai diritto a non essere disturbato. Soluzioni reali per problemi attuali. Libera l’uomo libero che esiste dentro di te.
Quando in Brasile parliamo di Condominio, non ci riferiamo a un palazzo, ma a un modo di vita, uno stile, al senso che vogliamo dare al nostro essere. Il condomino è una cittadella fortificata in cui dovrebbe essere sempre domenica e la felicità è dovuta alla esclusiva presenza dei tuoi eguali, garantita dall’assenza del mondo esterno. Circondato da muraglie, protetto da guardie armate che offrono la soluzione reale ai problemi attuali come la sicurezza contro il caos urbano, nel condominio è possibile vivere liberi, una sorta di castello medioevale chiuso in se stesso e vietato al mondo circostante. Gli slogan pubblicitari non mentono. E di condomini la città è piena. Muri, garitte, filo spinato elettrificato, armi discretamente puntate verso l’esterno ma prontissime all’uso. Alla parola condominio ne aggiungiamo sempre un’altra; “fechado”, chiuso. Condominio chiuso. Viverci è il sogno della nostra classe media, e la realtà per l’alta borghesia che già ci vive.
Quando la stampa di mezzo mondo intervistava il neo eletto presidente Bolsonaro, entrava nel suo condominio di lusso, circondato da muraglie e guardato a vista, passava per le strade alberate, tra i giardini antistanti le case senza portoni, senza cancelli, l’immagine del mondo dove la domenica non finisce mai. La polizia federale, occhiali scuri, mitra alla mano, circondava la casa della famiglia presidenziale.
Ho un figlio. Mio figlio ha una fidanzata, abita nel mio stesso condominio, a due case di distanza dalla mia. Suo padre viene a pescare con me. È un ex agente della polizia militare, ex, perché dalla corporazione venne espulso. Buona gente, brave persone. Siamo vicini di casa. Sua figlia è la ragazza di mio figlio. Mio figlio oggi è Consigliere Comunale di Rio, e si sono lasciati da un pezzo. Ho un altro figlio, ora è senatore. Quando era ancora deputato lavoravano per lui due donne molto brave, raccomandate dal mio autista. Una è la moglie, l’altra è la madre di un ex agente militare, oggi latitante perché indagato per l’omicidio di Marielle Franco, donna, femminista, negra, madre senza marito, lesbica dichiarata, attivista dei diritti umani, consigliere comunale, quel tipo di persona che mio figlio tanto disprezza: l’esercito era appena arrivato in città per mettere ordine in queste maledette favelas e lei già ne denunciava le attività, parlava di azioni arbitrarie, di esecuzioni sommarie ed altre fregnacce tipiche di quei difensori di diritti umani amici dei banditi. L’unico bandito buono è quello morto, i diritti umani mi vanno bene solo per gli umani che camminano diritti sulla retta via. Altro che. E poi a me i gruppi di sterminio mi sono sempre piaciuti, anzi, qualche anno fa li ho pure invitati a venire a Rio, li ho invocati durante un discorso ufficiale quando ero ancora deputato. È tutto su youtube, tutto vero. Ebbene, questo ex agente venne insignito della più alta onorificenza municipale per merito suo e di mio figlio, che ne indicò il nome. All’epoca era già un miliziano conosciuto. Ma sai com’è, qui il potere e la mala vita fanno un tutt’uno. Ti ricordi il caso dell’elicottero con 500 kg di pasta base di cocaina? ti ricordi che era di un noto senatore? suo l’elicottero, sua la fazenda dove è stato intercettato, sua ogni cosa, ma considerato completamente estraneo ai fatti. Cosí va il mondo. Dicevo, dunque, che adesso quell’ex agente condecorato è ricercato per l’omicidio di Marielle Franco. E il fatto che proprio lui, sia legato agli intrallazzi del mio autista che ha depositato tutti quei soldi nel conto di mia moglie, non c’entra assolutamente niente. Un deposito per il pagamento di un prestito, e basta. Un bonifico effettuato e diviso in venti esigue parti. Adesso dicono che è per non destare sospetti. Le chiamano coincidenze. E così sono. È come se si mettessero ad incolpare il governatore per apologia. Lui ha solo esultato mentre i suoi sostenitori stracciavano la placca commemorativa di questa Marielle. Uno di loro, oggi deputato, ne ha per incorniciato in pezzo e lo espone nelle pareti del suo ufficio parlamentare. Il governatore non c’entra niente. Era lì sul palco nel suo comizio. Co-in-ci-den-ze. Non ho nessuna colpa se il mio vicino, il padre della ex fidanzata di mio figlio, lo hanno arrestato con l’accusa di essere l’esecutore materiale dell’omicidio di Marielle. Non ho nessuna colpa del fatto che abita nel mio stesso condominio dove hai il diritto di non essere disturbato, a due passi da casa mia, e oggi, te lo dico sinceramente, di lui non mi ricordavo proprio, anzi non ho la minima idea di chi sia questo tizio. Lo so che nella foto siamo abbracciati insieme, ma sai quanti ex agenti ho abbracciato in vita mia? Il fatto poi che abbiano trovato in casa di un suo collaboratore un arsenale con quasi duecento mitra, non ha niente a che vedere con me, con mio figlio, con la mia famiglia. È una co-in-ci-den-za. Sono tutte coincidenze. E basta. Il commissario capo ieri mi ha fatto fare una figuraccia, per rispondere ai giornalisti che volevano sapere dei legami tra me, mio figlio e il mio vicino, il commissario capo balbettava come un bambino preso con le dita nella marmellata. Lo voglio sostituire, telefonerò al ministro Moro affinché intervenga. I miei figli con la morte di quella Marielle non hanno niente a che vedere, loro la disprezzano non fanno altro che infangarne la memoria con offese e fake news, ma con la sua morte non c’entrano proprio. Quello che fanno i miei vicini di casa non mi interessa. Che si metta fine a questa storia una volta per tutte.
Gli esperti dicono che l’istituzione del Condomino e il suo stile di vita ha corroso il tessuto sociale, creando muri e barriere non solamente fisiche ma soprattutto etiche e morali. Una specie di mondo artificiale dentro al mondo reale, un mostro urbanistico creatore di mostri.
Personaggi
Jair Bolsonaro – Presidente della Repubblica
Carlos Bolsonaro – figlio (ex fidanzato)
Ronnie Lessa – Ex agente polizia militare, vicino condominiale, padre della ex fidanzata
Flavio Bolsonaro – figlio, senatore
Adriano Nobrega – Ex capitano polizia militare, insignito di onorificenza municipale da Flavio Bolsonaro, latitante, accusato dell’omicidio di Marielle.
Wilson Witzel – Governatore dello Stato di Rio de Janeiro.
Rodrigo Amorin – Deputato Statale, profanatore della targa commemorativa di Marielle Franco
Marielle Franco – Eroe dei nostri tempi