Nessuno può negare che ancora oggi vi sono milioni di esseri umani che non godono dei diritti e delle libertà fondamentali. Eppure non passa giorno che non ci sia qualcuno che denunci questo fatto incontestabile e che non proclami la priorità del rispetto dei diritti umani.
Sta di fatto che i diritti umani, pur continuando ad essere citati e proclamati, continuano a non essere goduti ed esercitati.
Questa evidente contraddizione può essere spiegata da un altro dato di fatto incontestabile: la grande maggioranza degli esseri umani per i quali non sono rispettati i diritti fondamentali non sono nemmeno consapevoli di tale mancanza di rispetto. Non sanno neanche che esistono i diritti umani.
La non conoscenza dei diritti dell’essere umano, così come sono stati proclamati dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, impedisce l’uso della libertà di scelta, una facoltà indispensabile per la nostra stessa umanità. La mancanza di libertà di scelta impedisce, a sua volta, di rendere effettiva la stessa “inalienabilità” di tali diritti, cioè di impedire che i diritti umani, uguali per tutti, possano essere “venduti”. L’invendibilità di una cosa materiale, tangibile, è facile da comprendere e rivendicare, ma i diritti non sono materiali, non sono tangibili, eppure li dovremmo possedere così come possediamo le cose materiali. Ecco perché è necessario espandere il più possibile la conoscenza dei diritti umani: perché se non li conosciamo non possiamo nemmeno possederli e quindi non possiamo rivendicarne l’inalienabilità.
È necessaria, quindi, una sorta di alfabetizzazione ai diritti umani. Ogni Stato dovrebbe avere come priorità assoluta l’educazione ai diritti umani e ogni forza politica che, nel candidarsi alla guida di uno Stato, non presenti nel proprio programma questa priorità, con ogni probabilità non li rispetterà nel caso dovesse arrivare al governo.
L’educazione ai diritti umani è uno strumento fondamentale per permettere a tutti, indipendentemente dall’età, di avere una coscienza che ci elevi al ruolo di veri cittadini. Solo chi è in grado di conoscere, di difendere e di salvaguardare i propri diritti è pienamente cittadino.
L’educazione ai diritti umani e al loro effettivo rispetto dev’essere primariamente presente nei programmi di tutte le scuole di ogni grado e per gli adulti devono essere previsti programmi di educazione permanente a tale riguardo.
E questo non va fatto domani. Va fatto ora, subito. Altrimenti nessuno Stato ha diritto ad autoproclamarsi “democratico”, perché la democrazia si nutre dei diritti umani. Altrimenti non è democrazia.