Piazza Scala a Milano affollata stamattina per due iniziative su temi di grande attualità: lo sciopero per il clima iniziato il 14 dicembre da un’attivista che si è presentata da sola davanti al Comune e ormai sempre più partecipato e il flash mob “People: nessuno è straniero”.
Ispirati all’esempio di Greta Thunberg, la sedicenne svedese che protesta da mesi ogni venerdì davanti al Parlamento per spingere il governo all’azione rispetto al cambiamento climatico, gli scioperi per il clima si stanno diffondendo in tutto il mondo con il nome di #FridaysForFuture e coinvolgono un numero crescente di persone, soprattutto giovani. Momento culminante sarà lo sciopero globale per il clima del 15 marzo, un evento in costruzione che vedrà la partecipazione di oltre 40 paesi.
Il flash mob – un enorme telo azzurro a simboleggiare il mare in cui si perdono tante vite e tanta gente che lo reggeva, a esprimere un messaggio di umanità e fratellanza – è stato organizzato da Libera per “dare forma a un’onda umana di solidarietà ed accoglienza”, resistere all’odio e al razzismo e anticipare la manifestazione nazionale “PEOPLE: prima le persone” del prossimo 2 marzo a Milano.
Il flash mob si è tenuto al termine del convegno “Ero Straniero. L’umanità che fa bene”, svoltosi nella Sala Alessi di Palazzo Marino. Obiettivo, rilanciare la proposta di legge d’iniziativa popolare volta a cambiare le politiche sull’immigrazione e superare la legge Bossi-Fini, che un anno fa ha raccolto e depositato in Parlamento 90.000 firme.
Unico, piccolo appunto a due iniziative importanti e necessarie: lo scarso collegamento tra i partecipanti, impegnati nel proprio evento e poco inclini a mescolarsi tra loro. Eppure migrazioni e disastri ambientali sono temi collegati, prodotti di uno stesso sistema inumano. L’augurio è che prossime, eventuali iniziative riescano a trovare una maggiore sinergia e a realizzare un appoggio reciproco che andrebbe a vantaggio di tutti.