“Tutti quei segni che vedete sul mio corpo vengono dalle torture che ho subito nella prigione in Libia. Io avrei voluto scappare da li’ e tornare a casa, ma non si poteva”

‘Tutti quei segni che vedete sul mio corpo vengono dalle torture che ho subito nella prigione in Libia. Io avrei voluto scappare da lì e tornare a casa, ma non si poteva. Sono stato in Libia per 5 anni e ho pagato 1.000 euro per fare questo viaggio, ci ho messo 3 anni per mettere da parte questi soldi’.

Ascoltate le parole di Doro, il ragazzo gambiano che ieri sulla Sea Watch mi ha raccontato l’inferno libico: l’inferno dove il nostro governo, solo una settimana fa, ha rispedito i migranti sopravvissuti al naufragio.

È la più eloquente risposta a Salvini che sostiene che sulla nave ci sono ragazzi a torso nudo al sole e con le cuffiette. Basta propaganda sulla pelle dei disperati, le condizioni igieniche sulla Sea Watch sono al collasso.

#Fateliscendere, subito”. Lo scrive su facebook il parlamentare Riccardo Magi che posta sulla sua pagina un video con il racconto di uno dei migranti a bordo della Sea watch ferma davanti a Siracusa.

 

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