Ha raggiunto quota 100.000 il numero dei migranti etiopi rimpatriati dall’Arabia Saudita dall’inizio di novembre. Lo ha reso noto il ministro degli Affari Esteri di Addis Abeba secondo cui, al termine del processo, determinato da un giro di vite delle autorità saudite sui migranti irregolari presenti nel regno, saranno 150.000 i cittadini che rientreranno nel paese.
Ai ritmi attuali – ha confermato il portavoce Dina Mufti – il ponte aereo da Gedda e Riad dovrebbe essere completato entro due settimane.
Nell’ambito delle proteste scoppiate all’indomani dell’entrata in vigore del provvedimento – preceduto da sette mesi di amnistia durante i quali circa 4 milioni di migranti hanno potuto regolarizzare la loro presenza nel regno – tre cittadini etiopi sono rimasti uccisi in scontri con la polizia.
Ogni anno centinaia di migliaia di etiopi, soprattutto donne, si trasferiscono in Medio Oriente in cerca di lavoro come collaboratrici domestiche. Solo nel 2012 circa 200.000 hanno lasciato il paese con questo obiettivo nonostante in diversi casi subiscano abusi fisici e mentali, discriminazione e condizioni di lavoro degradanti.
Con 91 milioni di abitanti, l’Etiopia è il secondo paese più popoloso d’Africa dopo la Nigeria ma anche uno dei più poveri, nonostante tassi di crescita elevati. Secondo l’Organizzazione internazionale del Lavoro (Ilo) almeno il 27% delle donne e il 13% degli uomini sono disoccupati.