Andrew Yang è un imprenditore americano e fondatore di Venture for America . L’organizzazione no-profit formata da giovani imprenditori per creare imprese nelle città emergenti come Detroit, Cleveland e Baltimora. Ora, è candidato alla presidenza degli Stati Uniti per i democratici. Yang ritiene che l’avvento dell’automazione rappresenti un serio rischio per i posti di lavoro americani. Per Yang, la soluzione è un reddito di base incondizionato ed universale.
Uno studio del 2017 della società di consulenza McKinsey & Company ha previsto che milioni di posti di lavoro potrebbero essere automatizzati entro il 2030. Yang di fronte a questa trasformazione radicale del mondo del lavoro propone l’introduzione del cosiddetto Freedom Dividend – un reddito di base mensile di 1.000 dollari per ogni americano di età compresa tra 18 e 64 anni.
Yang è un altro tra gli imprenditori americani a sostenere la proposta del reddito di base. Infatti già i magnati della tecnologia come Elon Musk, Marc Andreessen e Mark Zuckerberg hanno espresso il loro sostegno per un reddito base universale.
Andrew Yang ha rilasciato un’intervista per il Fair Observer , di seguito alcuni passaggi delle parole del candidato presidente.
Andrew Yang ha passato sei anni e mezzo a gestire un’organizzazione chiamata Venture for America, “ed il nostro obiettivo era creare migliaia di posti di lavoro negli Stati Uniti, cosa che abbiamo fatto con successo. Mi sono reso conto però che stavamo versando acqua in una vasca da bagno che ha un enorme buco nel fondo. In questo momento, gli Stati Uniti sono in procinto di automatizzare centinaia di migliaia di posti di lavoro sopratutto nei lavore più comuni.”
Riprende Yang, “non immaginavo di entrare in politica. Ma se puoi, mettiti nei panni di qualcuno che sta cercando di creare posti di lavoro, poi ti rendi conto che quei posti di lavoro saranno spazzati via in gran numero e questo sarà più disastroso per il paese. È stato allora che ho deciso di candidarmi come presidente.”
Ed è cosi che Yang arriva a sostenere la proposta del reddito di base. “Uno dei problemi che la gente sta avendo negli Stati Uniti é che hanno paura di spendere soldi. Ma se guardi ai fatti, ti rendi conto che dobbiamo evolvere in termini di come distribuiamo lavoro e valore negli Stati Uniti. Basta guardare una categoria di lavoro, come i camionisti. Ci sono 3,5 milioni di camionisti, il 94% sono di sesso maschile, l’età media è 49 anni e la loro istruzione media è di scuola superiore. Se si prevede che un numero significativo di tali posti di lavoro andrà perso grazie alla guida senza guidatore nei prossimi anni, ci sono pochissimi modi per aiutare questa transizione diversa da qualcosa come un reddito di base universale”. “Suggerirei” continua Yang “anche che la cosa più importante del reddito di base universale è l’effetto che avrebbe sulle singole famiglie. Nelle diverse esperienze precedenti e nelle sperimentazioni in atto è possibile vedere molto chiaramente che la salute e l’alimentazione dei bambini migliorano, i tassi di laurea aumentano, la salute mentale migliora, la violenza domestica diminuisce, le visite ospedaliere diminuiscono. Quindi, anche se sto partendo da una prospettiva macroeconomica, è estremamente interessante quello che succede a livello personale”.
Il candidato presidente vuole anche affrontare il tema di come pagare un reddito di base in USA “in questo momento il nostro sistema fiscale basato sul reddito è davvero pessimo nel raccogliere le entrate dalle nuove tecnologie e dall’intelligenza artificiale. I beneficiari di questo sistema fiscali sono le aziende tecnologiche molto grandi che sono molto brave a non pagare molte tasse sul reddito. Ciò che bisogna fare è che bisogna avere una tassa sul valore aggiunto. L’economia americana è ora vasta, oltre 19 trilioni di dollari. Potremmo facilmente generare quasi 1 trilione di dollari di entrate con una tassa sul valore aggiunto, in combinazione con la spesa esistente”.
Yang risponde anche alla critica sul fatto che un reddito di base invoglierebbe le persone a non lavorare e a tale osservazione risponde dicendo che “Le uniche fasce di popolazione che lavorano di meno sono le nuove mamme o i genitori passano più tempo con i loro figli – il che, credo, la maggior parte delle persone ne sarebbe molto felice. Quindi non esistono dati che dicono che un reddito di base non invogli a lavorare. Di fatto nessuno può sentirsi pienamente soddisfatto ricevendo 1,000 dollari al mese e questo farà si che le persone continuino a lavorare o a cercare lavoro. In realtà un reddito di base spingerà le persone a fare più forme di lavoro di cui abbiamo più bisogno e che trovano più significative per loro”.
Secondo Yang l’attuale rivoluzione tecnologica non può essere paragonata alle precedenti e dunque non si possono fare paragoni come nel periodo della rivoluzione industriale in cui a fronte di maggiore tecnologie aumentarono i posti di lavoro. “La maggior parte delle persone che usano questa linea argomentativa si riferisce alla rivoluzione industriale. Se si guardano i numeri, il 58% degli americani è essenzialmente laureato, il 42% ha una laurea biennale e solo il 32% ha una laurea quadriennale. Molti americani che lavorano sono di mezza età. Quindi, immaginare che questa popolazione sia in qualche modo infinitamente re-addestrabile, mobile e resiliente, è sbagliato. Il fatto è che, se si considerano gli studi sull’efficacia dei programmi di riqualificazione sponsorizzati dal governo, scoprirete che sono completamente inefficaci.”
Yang interviene anche sulle motivazioni del perchè i Democratici hanno perso le elezioni e sostiene che “il Partito Democratico ha smesso di concentrarsi su come migliorare la vita degli Americani che lavorano. Il settore manifatturiero era una base fondamentale democratica, ma negli ultimi decenni i sindacati si sono indeboliti sempre di più. Ora hanno perso metà dei loro iscritti ed i Democratici hanno spostato l’attenzione verso altre problematiche. Credo che il reddito di base universale sia il futuro del Partito Democratico”. Yang continua “Penso che il riconoscimento verso la proposta del reddito di base stia crescendo. La gente pensa al capitalismo e al socialismo come diametralmente opposti e il capitalismo ha vinto, ma la verità è che abbiamo bisogno di evolvere il nostro sistema.Una cosa di cui sono fiducioso è che la libertà dei lavoratori e il potere contrattuale saliranno in un mondo in cui le persone ricevono un reddito di base perché la paura di essere indigenti scomparirà. Un datore di lavoro che cerca davvero di sfruttare i lavoratori farebbe più fatica di quanto non faccia in questo momento”