Quale impatto per una via verso il disarmo?

Dei chiari segni di debolezza da parte degli Stati nucleari sono apparsi lungo tutto il percorso che ha portato all’adozione del Trattato di Interdizione delle Armi Nucleari (TIAN) da parte di 122 Stati il 7 luglio 2017 al palazzo dell’ONU a New York.

Già dall’inizio, nel rifiuto di venire a confrontare le loro argomentazioni con quelle portate avanti nelle Conferenze di Oslo (marzo 2013), Nayarit (febbraio 2014) e Vienna (dicembre 2014) sulle conseguenze umanitarie delle esplosioni nucleari e sul rischio crescente che un conflitto nucleare possa realmente avvenire, intenzionalmente, per errore o per incidente.

In seguito, all’Open Ended Working Group (OEWG) a Ginevra (febbraio-maggio-agosto 2016) dove gli alleati (i cosiddetti ‘Paesi dell’ombrello’) degli Stati nucleari, dopo aver ripetuto sino alla nausea i loro argomenti, triti e ritriti da decenni, in favore della “sicurezza” attuale, basata sulle varie forme di dissuasione nucleare, ed in favore di una pretesa strategia di disarmo ‘step by step’, verso la fine della Conferenza hanno praticamente rinunciato a intervenire di nuovo nel dibattito.

Il tutto poi è culminato con l’intervento (anacronistico e pietoso!) dell’allora ambasciatrice degli USA all’ONU, Nikki Haley, spalleggiata dai colleghi di Francia e UK, sui gradini della sede dell’ONU a New York, onde cercare di dissuadere la tenuta della Conferenza per redigere il testo del Trattato di Interdizione delle armi nucleari, e cio’ la mattina stessa, appena prima dell’inizio della detta Conferenza, dove, con grande eleganza, questo suo intervento è stato semplicemente ed unanimemente ignorato !

Dietro le quinte inoltre (altro netto segno di debolezza !) le lobby governative, soprattutto della Francia e degli USA, hanno fatto di tutto, ed essenzialmente senza successo, per boicottare il processo che ha portato al TIAN.

La recente dichiarazione congiunta delle 5 potenze nucleari del Consiglio di Sicurezza (i membri permanenti con diritto di veto) all’assemblea dell’ONU (1), con la quale in particolare ribadiscono la loro totale opposizione al TIAN, si caratterizza per un tono violento e addirittura rabbioso, (2) che quindi nasconde male la loro inevitabile consapevolezza delle potenzialità del TIAN : adottato da 122 Stati e ratificato sinora da 19 Stati, dovrebbe entrare in vigore, secondo gli esperti, al più tardi entro due anni.

Ma già da ora appaiono degli effetti molto concreti di questo Trattato che ha oramai stigmatizzato per sempre le armi nucleari rendendole illegali secondo il Diritto Internazionale : una trentina di istituti finanziari, tra i quali due dei più importanti fondi di pensione nel mondo (basati rispettivamente in Olanda e in Norvegia), la Deutsche Bank et la banca belga KBC, hanno deciso di non più finanziare attività che implicano gli armamenti nucleari.(3) Altro esempio : tramite un ‘Rapporto di informazione’(4) una Commissione parlamentare in Francia ha chiesto recentemente al governo di attenuare le sue critiche al TIAN e di tener conto delle preoccupazioni e delle aspirazioni della maggior parte degli Stati del mondo.

Inoltre questo Rapporto prevede la creazione di una delegazione sulla non-proliferazione, la dissuasione nucleare ed il disarmo, delegazione alla quale potranno partecipare (fatto inedito!) anche dei rappresentanti della Società civile.

Ora pero’, alla debolezza delle argomentazioni degli Stati nucleari di cui sopra, fa da contrappunto, come ben noto, la potenza mostruosa dei loro armamenti nucleari.

A partire dalla base giuridica, essenziale, del TIAN, per costruirci sopra la fase di eliminazione effettiva delle armi nucleari sarà quindi necessario riuscire ad aprire un dialogo tra gli Stati non-dotati (alleati alla Società civile) e gli Stati dotati di armi nucleari.

Tenuto anche conto, per l’appunto, della debolezza delle loro argomentazioni, si tratta di riuscire a convincere i dirigenti degli Stati nucleari a non più sbagliarsi sull’identificazione del nemico : infatti (come già scrissi nel capitolo di ‘aggiornamento’ del piccolo libro “Esigete ! un disarmo nucleare totale” (5)) i veri nemici di ogni Stato non sono gli altri Stati, i veri nemici sono comuni a tutti gli Stati, ed essi si chiamano : la miseria nel mondo, la mancanza di istruzione, la degradazione dell’ambiente, le catastrofi naturali, le epidemie, la corruzione, i fanatismi, …

È dunque contro questi nemici che si tratta di concentrare tutto il potenziale di cui l’Umanità dispone, di intelligenza, di iniziative solidali, di creatività … e non in una corsa folle ad ogni sorta di armamenti ! (6)

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(1) 29-10-2018 “Joint Statement by China, France, Russian Federation, United Kingdom and United States” UNGA 73, FIRST COMMITTEE :

https://www.rusemb.org.uk/fnapr/6681

(2) Per non parlare della dose incredibile di ipocrisia contenuta in questa dichiarazione, come del resto in molte altre dichiarazioni analoghe, date le continue attività di incremento delle potenzialità dei loro armamenti nucleari. Viene qui a proposito la definizione di ipocrisia data da François, duc de la Rochefoucauld : ”L’hypocrisie est un hommage que le vice rend à la vertu.”

(3) Si veda il sito web di “Don’t Bank on the Bomb” :

https://www.dontbankonthebomb.com

(4) Rapport d’information, du 11 juillet 2018 à l’Assemblée Nationale, sur l’arme nucléaire dans le monde, 50 ans après l’adoption du Traité sur la non-prolifération nucléaire (TNP) :

http://www.assemblee-nationale.fr/15/rap-info/i1155.asp

« Recommandation n°9 : La France devrait atténuer ses critiques à l’encontre du Traité d’interdiction des armes nucléaires (TIAN) et des pays qui ont contribué à son adoption, de façon à montrer que nous comprenons et prenons en compte les préoccupations de ces États et leur aspiration à une gouvernance mondiale plus équilibrée ».

(5) “ESIGETE! Un disarmo nucleare totale” di Stéphane Hessel e Albert Jacquard – Edizione italiana a cura di Mario Agostinelli, Luigi Mosca e Alfonso Navarra – Ed. Ediesse (2014)

Edizione originale francese : “EXIGEZ! Un désarmement nucléaire total” Ed. Stock (2012)

(6) Per un abbozzo di strategia per questo programma vastissimo e certamente non facile da intraprendere, ma assolutamente essenziale per la sopravvivenza stessa dell’Umanità e per la sua emancipazione, rimando ad un mio precedente articolo (disponibile anche in francese) :

“Ora una luce è stata accesa nelle tenebre del nostro mondo disastrato!”

https://www.pressenza.com/it/2017/12/ora-luce-stata-accesa-nelle-tenebre-del-nostro-mondo-disastrato/