La Convenzione ONU di Ginevra sulle armi convenzionali potrebbe decidere di occuparsene già nel 2014. Oggi la Premio Nobel per la Pace Jody Williams incontrerà la Ministro degli Esteri Emma Bonino per sottolineare la necessità di un’azione in tal senso.
Ginevra-Roma, 13 novembre 2013
“Gli Stati dovrebbero cogliere l’opportunità di intraprendere un’azione internazionale per impedire la creazione di armi robot completamente autonome che, una volta attivate, avrebbero la capacità di selezionare e attaccare i bersagli senza l’intervento umano” è la posizione della Campagna internazionale “Stop Killer Robots” espressa oggi ai delegati della Convenzione sulle Armi Convenzionali (CCW) in un intervento odierno presso gli uffici delle Nazioni Unite a Ginevra.
Nel corso di questa settimana gli Stati parte della Convenzione CCW saranno tenuti a decidere se prendere in considerazione un percorso di lavoro sulla questione già nel 2014.
“I Governi dovrebbero cominciare ad agire ora per garantire che il controllo umano su obiettivi e decisioni di attacco in situazioni di conflitto non sia mai assegnato alle macchine, in futuro” – ha detto Steve Goose, direttore della divisione armi di Human Rights Watch e co-fondatore della Campagna Stop Killer Robots. “Le nazioni hanno bisogno di iniziare a lavorare con urgenza sia su divieti nelle legislazioni nazionali che per un divieto internazionale relativamente a queste armi completamente autonome” ha concluso Goose.
Anche chiamate “robot autonomi letali” o “robot killer”, questo tipo di armi completamente autonome non esiste ancora, ma diversi sistemi robotici con vari gradi di autonomia e di letalità sono attualmente in uso da parte degli Stati Uniti, di Israele, della Corea del Sud e del Regno Unito, mentre si pensa che altre nazioni con capacità militari ad alta tecnologia, come la Cina e la Russia, stiano lavorando per sviluppare sistemi che diano piena autonomia di combattimento alle macchine.
La Francia, in qualità di presidente della prossima riunione della Convenzione sulle armi convenzionali, si appresta a proporre un documento di mandato per aggiungere armi completamente autonome al programma di lavoro della Convenzione nel 2014. Una decisione in merito verrà presa dagli Stati nel corso della riunione annuale attualmente in corso della CCW a Ginevra, con termina Venerdì 15 novembre.
“I governi devono affrontare la questione fondamentale se sia intrinsecamente sbagliato lasciare che macchine autonome possano prendere decisioni basate solo su programmi software su chi e quando uccidere” ha detto il professor Noel Sharkey presidente del Comitato Internazionale per il Controllo delle Armi Robot (ICRAC) uno dei membri fondatori della Campagna internazionale. “E’ possibile prevenire lo sviluppo e la proliferazione delle armi completamente autonome ma solo se agiamo adesso prima che troppi soldi vengano investiti in tale direzione”.
La Campagna internazionale Stop Killer Robots sostiene ogni azione che possa affrontare con urgenza il problema delle armi completamente autonome in qualsiasi ambito internazionale e accogliamo perciò con favore la prospettiva di lavoro nella Convenzione sulle armi convenzionali. Il Protocollo CCW sul divieto verso i laser accecanti è un esempio pertinente di un’arma che è stata preventivamente vietato prima che fosse sviluppata o utilizzata.
“Esortiamo gli Stati ad adottare sul tema un ampio mandato per la CCW che possa tenere in considerazione sia il diritto internazionale umanitario sia le questioni di responsabilità e di proliferazione”, ha detto Beatrice Fihn program manager della Lega Internazionale delle Donne per la Pace e la Libertà (WILPF) membro fondatore della Campagna. “Un’eventuale deliberazione su questo dovrà essere inclusiva della società civile e sostenuta da un chiaro senso di urgenza e di scopo, se si vuole ottenere un’azione concreta”.
Negli ultimi mesi le armi completamente autonome sono passati da un oscuro e poco conosciuto problema ad una grande attenzione a livello internazionale. Dal mese di maggio 2013 un totale di 34 stati ha per la prima volta esposto osservazioni in ambito diplomatico internazionale sulle armi completamente autonome: Algeria, Argentina, Austria, Bielorussia, Belgio, Brasile, Canada, Cina, Costa Rica, Cuba, Ecuador, Egitto, Francia, Germania, Grecia, India, Indonesia, Iran, Irlanda, Italia, Giappone, Messico, Marocco, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Pakistan, Russia, Sierra Leone, Spagna, Sud Africa, Svezia, Svizzera, Regno Unito e Stati Uniti .
“E’ importante che anche il nostro Paese abbia iniziato a prendere una posizione su questo tema, proprio durante la riunione CCW in corso” dichiara Francesco Vignarca coordinatore di Rete Italiana per il Disarmo che è partner in Italia della Campagna Stop Killer Robots. “I nostri rappresentanti diplomatici a Ginevra hanno sottolineato come la CCW sia il luogo giusto per affrontare la questione e hanno confermato che l’Italia è preparata a giocare una parte attiva. Noi riteniamo che ciò sia importante ed aspettiamo passi concreti in tal senso” conclude Vignarca.
Queste considerazioni verranno riproposte proprio oggi dal Premio Nobel per la Pace Jody Williams (premiata per il suo lavoro sulle mine antipersona e testimonial della Campagna) in un incontro con il Ministro degli Esteri Emma Bonino, che la riceverà insieme ad una delegazione di Rete Italiana per il Disarmo. Un momento importante per chiedere all’Italia di lavorare in prima fila per un bando preventivo di questo tipo di armamenti.
Tutti i 34 Governi che hanno reso dichiarazioni pubbliche ad oggi hanno espresso interesse e preoccupazione per le difficoltà e i pericoli della armi completamente autonome. Nessuno si è opposto a discutere ulteriormente la questione nelle sedi diplomatiche internazionale, e molti hanno suggerito colloqui internazionali urgenti per affrontare le sfide poste da queste armi.
La Campagna “Stop Killer Robots” è una coalizione internazionale di 44 organizzazioni non governative di 21 paesi differenti lanciata a Londra nel mese di aprile di quest’anno. Tra le organizzazioni aderenti anche la Rete Italiana per il Disarmo.
La campagna chiede agli Stati di porre in essere un divieto totale sulle armi completamente autonome che sarebbero in grado di selezionare e attaccare obiettivi senza l’intervento umano. Tale divieto deve essere raggiunto attraverso un Trattato internazionale, oltre che attraverso le leggi nazionali e altre misure di natura legislativa; obiettivo è anche quello di sancire il principio che le decisioni di uso della forza violenta contro un essere umano non possono essere attribuite ad una macchina.