“Dalla #Nivin arrivano notizie drammatiche” denuncia la pagina Facebook di Mediterranea Saving Humans. La nave è rimasta bloccata per giorni al porto di Misurata con a bordo oltre settanta profughi provenienti da Eritrea e Sudan, che si rifiutavano di sbarcare in Libia per timore di vendette e violenze.
La Ong aveva chiesto ripetutamente di organizzare l’evacuazione dei profughi dal porto di Misurata verso un paese europeo sicuro, ma stamattina è giunta la notizia “di un intervento delle forze armate libiche, di violenza, di alcune persone ferite in ospedale, di altre ricondotte nei centri di detenzione e tortura libici. È successo quello che temevamo: l’Unione Europea e l’Italia si sono voltate dall’altra parte. Abbiano il coraggio di assumersi la responsabilità delle loro scelte politiche. Chiediamo di conoscere la sorte di ciascuno dei profughi della Nivin” conclude la dichiarazione dell’Ong.
Secondo fonti dell’Unhcr (l’Alto commissariato Onu per i rifugiati), almeno cinque migranti sono rimasti feriti nell’operazione compiuta dalle forze di sicurezza libiche, che hanno sparato proiettili di gomma a bordo della nave.
Mediterranea prende posizione anche sul sequestro della nave Aquarius per presunto traffico di rifiuti. “Siamo dalla parte di Medici Senza Frontiere e di SOS MEDITERRANEE, che da anni con Acquarius operano nel Mediterraneo per salvare vite” dichiara. “Da troppo tempo a Catania la Procura avanza accuse che poi si rivelano infondate e prende provvedimenti sproporzionati contro le ONG. Questi attacchi paiono avere come unico risultato, ancora una volta, quello di criminalizzare la solidarietà.