“Felicità” per il nuovo accordo di pace in Sud Sudan e “incoraggiamento” per il percorso di dialogo tra
governo e ribelli al via anche in Sudan: è la posizione espressa dai vescovi al termine di un incontro episcopale che si e’ tenuto questa settimana a Khartoum.
Al centro del messaggio l’intesa sottoscritta il 12 settembre dal presidente Salva Kiir con Riek Machar, per quasi cinque anni alla guida di formazioni armate in lotta contro l’esecutivo di Juba. “Ci congratuliamo con tutti coloro che hanno contribuito attivamente all’accordo di pace” sottolineano i vescovi. Convinti che, “per quanto possa essere imperfetta”, l’intesa sia “moltoimport ante” e vada applicata in modo rigoroso.
Nel testo c’è poi il riferimento al nuovo incarico di mediatore affidato a Kiir rispetto al conflitto, riesploso nel2011 i n coincidenza con la secessione del Sud da Khartoum, tra l’esercito del Sudan e i ribelli delle regioni frontaliere del Darfur, del Nilo Blu e dei Monti Nuba. Scrivono i vescovi: “Sosteniamo qualsiasi sforzo che porti stabilità e pace in queste aree travagliate del Sudan affinché tutto il Paese possa godere pace e prosperità”.
Il messaggio e’ firmato dai componenti della Conferenza episcopale di Sudan e Sud Sudan, a cominciare dal presidente dell’organismo, monsignor Eduardo Hiiboro Kassala.