Il politologo e linguista Noam Chomsky ci ricorda che i migranti che si recano negli Stati Uniti nella ormai famosa carovana stanno fuggendo dalla miseria causata dal paese americano.
“I membri della carovana di migranti centroamericani diretti negli Stati Uniti fuggono dalla miseria e dagli orrori di cui Washington è responsabile”, ha dichiarato il politologo americano durante un’intervista al canale d’informazione statunitense Democracy Now, pubblicata venerdì scorso.
Ha ricordato anche che i membri di questa carovana fuggono dall’oppressione, dalla violenza e dal terrore dei paesi in cui vivono, tutti sottoposti alla dominazione americana fin dagli anni Ottanta.
Più specificamente, Chomsky ha sottolineato i legami degli Stati Uniti con i governi violenti, oppressivi e corrotti dei paesi centroamericani e assicurato che nessuno di questi dirigenti – responsabili dell’attuale situazione precaria di queste nazioni – avrebbe potuto rimanere al potere senza il sostegno degli Stati Uniti.
Allo stesso tempo, Chomsky ha messo in evidenza l’ipocrisia dell’amministrazione guidata dal presidente Donald Trump, che ha lanciato una campagna propagandistica per spaventare i cittadini statunitensi e indurli a credere che i migranti stiano per “invaderli”, qualcosa che Chomsky ha definito un’”incredibile farsa”.
Fuggendo dalla violenza, dall’estorsione e dalla povertà, il 13 ottobre circa 3.000 honduregni hanno lasciato il loro paese diretti verso gli Stati Uniti. Il numero è poi aumentato, arrivando a 7.000 persone, mentre la carovana passava per il Guatemala e il Messico.
Per bloccare la carovana, l’amministrazione degli Stati Uniti ha minacciato di trattenere e deportare i migranti che tenteranno di entrare negli Stati Uniti senza autorizzazione.
Dato l’atteggiamento di Trump, diversi analisti avvertono che Washington sta progettando di riprendere la sua controversa pratica della separazione familiare e dell’incarcerazione minorile.