Come Associazione Mondo senza guerre e senza violenza del Mali siamo preoccupati per la ripresa dei negoziati del governo con l’MNLA (Movimento per la liberazione dell’Azawad) e il rilascio di alcuni suoi membri, ritenuti dalla giustizia del Mali autori di atroci attentati e di crimini nel nord del paese.
Nel suo discorso televisivo il Ministro della Giustizia ha detto che la revoca dei mandati contro alcuni funzionari dell’MNLA è giustificata dall’importante ruolo da essi ricoperto nei negoziati; per svolgerlo pienamente, essi devono godere della libertà di movimento.
A questo proposito, ci chiediamo:
– Il rilascio di persone sospettate di abusi e di crimini efferati nel nord del Mali è prioritario per riparare i danni causati alle loro vittime?
– la revoca di questi mandati di cattura è più importante del ritorno dei rifugiati / sfollati dal nord, che non beneficiano fino a prova contraria della libertà di movimento?
Secondo il Ministro della Giustizia, l’azione penale, le indagini e gli arresti continueranno. Non vogliamo esprimere dubbi prematuri, ma riteniamo che la cancellazione dei mandati d’arresto o il rilascio di persone sospette fornisca l’opportunità di rendere più nebulosi gli indizi e le prove della loro colpevolezza.
Pur ribadendo il nostro impegno per gli ideali di pace e nonviolenza, siamo preoccupati per l’impatto reale di queste misure altamente politiche sul ritorno di una pace duratura nel nord del Mali.
L’adozione di queste misure costituisce un disconoscimento del potere giudiziario, che, mosso dalla volontà di perseguire i crimini e le violenze nel nord del Mali, ha arrestato alcune persone ed emesso mandati di arresto verso altre.
Pertanto disapproviamo senza riserve questi rilasci e queste revoche del mandato di arresto, che sono l’antitesi del sacrosanto principio della separazione dei poteri. Restiamo convinti che nel caso del Mali, il fondamento di una pace duratura e di una sana riconciliazione non possa essere raggiunto senza un giusto processo.
Infine, in questo momento di uscita dalla crisi, cruciale per il futuro del paese, nessuno deve rimanere un semplice spettatore; ogni cittadino del Mali, ovunque si trovi, deve esprimere la sua posizione in modo pacifico e nonviolento, senza cadere in un silenzio colpevole.
Traduzione dal francese di Antonella Freggiaro.
Nota del traduttore: Il Movimento Nazionale di Liberazione dell’Azawad è una organizzazione militare e politica maliana, fondata il 16 ottobre 2011 sulla scia del Movimento Nazionale dell’Azawad, che punta all’autodeterminazione e all’indipendenza dell’Azawad ( territorio formato principalmente dalle grandi distese saheliane e sahariane abitate dai nomadi Tuareg). Il 6 aprile 2012 MNLA ha dichiarato l’indipendenza delle provincie settentrionali del Mali, non riconosciuta dall’ONU, né da alcuno stato. Il movimento, di ispirazione laica e democratica, ha inizialmente tra i suoi obiettivi la lotta a Al_Qaeda. La guerra civile ha portato però l’etnia tuareg (laica) del Movimento nazionale di liberazione dell’Azawad ad allearsi con alcune frazioni fondamentaliste che aderiscono al gruppo denominato al -Qa’ida nel Maghreb islamico. L’MNLA ha perso presto i territori occupati a favore dei gruppi salafiti. Nel gennaio 2013 con l’operazione Serval contro i fondamentalisti, l’MNLA ha dichiarato di essere disposto a “lavorare con la Francia per l’eradicazione di gruppi terroristici”, ma si è rifiutato di lasciare entrare l’esercito del Mali nei territori sotto il suo controllo, per “paura di rappresaglie contro i civili” .