Con un’azione internazionale che in Italia coinvolge anche Rete Italiana per il Disarmo e Senzatomica, la Campagna ICAN vincitrice del premio Nobel per la Pace esorta BNP-Paribas a cessare il proprio sostegno alla produzione di armi nucleari.
Oggi si celebra in tutto il mondo la Giornata Internazionale per la totale eliminazione delle armi nucleari, voluta dall’ONU in ricordo del coraggio del Colonnello sovietico Stanislav Petrov, che salvò il mondo nel 1983 scegliendo di fermare una risposta missilistica contro gli USA a fronte di un attacco segnalato (e rivelatosi poi un errore del sistema informatico). Un gesto importante e per troppi anni misconosciuto (per ulteriori informazioni si veda in coda al comunicato).
La International Campaing to Abolish Nuclear Weapons (ICAN) attuale Premio Nobel per la Pace (e di cui fanno parte in Italia Rete Disarmo e Senzatomica) ha colto questa importante occasione ed anniversario per invitare l’istituto finanziario BNP-Paribas a ritirare il proprio sostegno (che vale 8 miliardi di dollari!) alla produzione delle armi nucleari, presto attività considerata illegale secondo il diritto internazionale .
Oggi 16 proteste simultanee si svolgono in 13 Paesi in cui opera la banca. La Giornata mondiale di azione intende spingere BNP-Paribas a migliorare la propria policy di investimento smettendo di investire in produttori di armi nucleari. Sebbene BNP-Paribas abbia sulla carta un codice di condotta che limita i finanziamenti alle società associate alla produzione di armi nucleari, in poco più di 4 anni ha fornito 8 miliardi di dollari Usa a 16 diverse società produttrici di armi nucleari. Lo stesso Istituto è inoltre da anni ai vertici dell’elenco di “banche armate” che forniscono servizi di supporto all’esportazione di sistemi d’arma e produzioni militari italiane.
“La ‘banca per un mondo che cambia’ (secondo lo slogan pubblicitario utilizzato) ha l‘opportunità di concretizzare un cambiamento reale e contribuire a un mondo libero dalla minaccia nucleare” dichiara Beatrice Fihn, Direttore esecutivo di ICAN. “Stanno continuando ad investire in armi che sono inumane e violano il diritto umanitario e le leggi di guerra. Un investimento che non è né etico né solido economicamente”.
Susi Snyder di Pax Olanda, membro dello Steering Committee di ICAN e coordinatrice della Giornata mondiale di azione in quanto responsabile del Rapporto “Don’t bank on the bomb” aggiunge: “BNP-Paribas dovrebbe pubblicare immediatamente la propria ‘lista nera’ con le aziende escluse dai propri finanziamenti e nel contempo aumentare la trasparenza su dove stanno o non stanno investendo. Un istituto che intende essere leader negli investimenti sostenibili non dovrebbe avere nulla da nascondere”.
Il Trattato di Proibizione delle armi nucleari (TPNW), adottato dall’ONU nel luglio 2017 e che entrerà in vigore dopo che altri 35 Stati si saranno uniti ai 15 che lo hanno già ratificato, vieta qualsiasi tipo di assistenza alla produzione o alla fabbricazione di armi nucleari – compreso il finanziamento delle società coinvolte. Altri quattro stati ratificheranno oggi il Trattato con una cerimonia durante l’Assemblea Generale ONU di New York, portando il totale a 19 e mantenendo quindi il ritmo per farlo diventare legge internazionale entro l’anno prossimo.
“Se BNP-Paribas vuole un vero cambiamento nel mondo, dovrebbe migliorare e sistemare la propria politica di investimento facendo riferimento al divieto totale verso tutte le forme di assistenza alle armi nucleari in base al testo approvato di Trattato”, conclude Susi Snyder, che sarà tra i principali ospiti della Marcia della Pace Perugia-Assisi del prossimo 7 ottobre invitata da Rete Italiana per il Disarmo e Campagna Senzatomica ad intervenire a diversi eventi pubblici e incontri di advocacy.
In Italia la Giornata Internazionale per la totale eliminazione delle armi nucleari è rilanciata da Rete Disarmo e Senzatomica come parte della mobilitazione “Italia, ripensaci” che intende spingere Governo e Parlamento a modificare la posizione del nostro Paese, attualmente contraria, rispetto al Trattato TPNW. Lo scorso 7 luglio (primo anniversario del voto ONU sul Trattato) sono state consegnate simbolicamente a Roma oltre 31.000 cartoline e 150 Ordini del Giorno di Enti Locali a sostegno di “Italia, ripensaci” ed è previsto a breve un rilancio delle azioni di pressione sui parlamentari e sul Governo.
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Maggiori informazioni sulla Giornata di Azione
Le proteste di oggi invitano BNP-Paribas a:
- Aumentare la trasparenza. BNP-Paribas utilizza un elenco di società controverse per evitare specifici investimenti. Tuttavia, questa lista è privata. Come primo passo, BNP-Paribas dovrebbe rendere pubblica questa lista.
- Correggere la politica di investimenti. BNP-Paribas ha già una politica che limita gli investimenti in società associate alla produzione di armi nucleari, tuttavia tale codice di condotta interno è un fallimento. Può essere corretto cambiando l’attuale riferimento al Trattato di non proliferazione nucleare (che consente loro di investire in società associate agli arsenali di Cina, Francia, Russia, Regno Unito e Stati Uniti) con uno al Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari (così da non poter investire in nessuna società associata ad armi nucleari, ovunque) e applicare la politica a tutti i prodotti e servizi finanziari che offre, compresa ad esempio la gestione patrimoniale.
- Disinvestire. BNP-Paribas attualmente ha un numero di investimenti a lungo termine in società produttrici di armi nucleari e comprendiamo che possa essere necessario del tempo per disinvestire completamente, ma quantomeno la banca può annunciare che non inizierà nuovi rapporti finanziari con nessuna società produttrice di armi nucleari e aumenterà il livello di impegno con le aziende attuali per incoraggiarli a smettere di produrre componenti chiave per le armi nucleari.
Ulteriori informazioni sul sito https://bnp.dontbankonthebomb.com/