“E’ partito nel peggiore dei modi l’utilizzo della pistola taser a Firenze, non solo dal punto di vista simbolico, contro un 24enne immigrato in piazza Oriana Fallaci, ma perché le forze dell’ordine hanno sparato ben quattro dardi contro una persona affetta da disturbi psichici o neurologici. Questo è proprio uno di quei casi in cui la pistola elettrica non può essere definita ‘non letale’, come dimostrato da molti studi medici e da una famosa inchiesta dell’agenzia Reuters”, affermano i consiglieri regionali di Sì-Toscana a Sinistra, Tommaso Fattori e Paolo Sarti. “Il ricorso al taser è avvenuto nei confronti di un clochard, trovato alla Fortezza da Basso completamento nudo e in stato di agitazione psicomotoria. E’ chiaro che gli agenti non si trovassero di fronte a un pericoloso rapinatore”.
“Negli Usa e in Canada, dove la taser è utilizzata da quasi 20 anni, il numero delle morti direttamente o indirettamente correlate a quest’arma ha superato il migliaio. E proprio i soggetti con disturbi mentali appaiono i più a rischio. Serve una riflessione approfondita sulla pistola taser, evitando la deriva che negli Usa l’ha portata ad essere un’alternativa non al manganello ma alla sedia elettrica. Basti pensare a Adam Trammell, che soffriva di gravi disturbi mentali, morto a 22 anni dopo essere stato colpito 15 volte dalla polizia di West Milwaukee, o allo studente dell’università di Cincinnati, Everette Howard, morto a 18 anni dopo un colpo di taser per quanto non avesse commesso alcun reato, come accertato dalle successive indagini”, continuano i consiglieri.
“Temiamo quindi che anche in Toscana il taser possa essere impiegato con leggerezza nei confronti di chi soffre di disturbi psichici o neurologici, ossia di soggetti fragili che avrebbero bisogno di altre modalità di approccio da parte delle forze dell’ordine”, concludono Fattori e Sarti.
Ufficio stampa Sì – Toscana a Sinistra