Circa 150 yemeniti americani hanno partecipato al corteo, denunciando la mancanza di azione da parte del Consiglio di sicurezza rispetto alla violenta repressione messa in atto dal regime di Ali Abdullah Saleh.
Karman, con il capo coperto da un velo verde chiaro e con indosso un abito nero, ha rivolto un appello affinché l’Onu eserciti pressioni contro la repressione militare sugli attivisti che chiedono riforme democratiche e le “dimissioni immediate” del presidente. Secondo stime aggiornate oltre 500 persone sono state uccise e oltre novemila sono rimaste ferite durante manifestazioni anti-governative in corso dalla fine di gennaio.
Nella sola giornata di ieri, Mohammed Al Quabati direttore di un ospedale nel centro di Sana’a ha denunciato l’uccisione di 12 civili da parte delle forze dell’ordine che hanno aperto il fuoco sui manifestanti ferendo altre 70 persone.
Nei giorni scorsi, una parte delle forze armate, sotto la guida di familiari del presidente, avrebbe abbandonato il sostegno a Saleh, al potere da 33 anni. Un piano per l’uscita dalla crisi proposto mesi fa dal Consiglio di cooperazione del Golfo – che prevede le dimissioni di Saleh in cambio dell’immunità, e una transizione ad elezioni anticipate – è rimasto finora lettera morta. I manifestanti chiedono con forza che il presidente venga processato per la repressione.